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Nuovo ospedale di Cagli, una struttura da 12mila metri quadri. Baldelli: «Investiamo 15 milioni»

A Cagli presentazione del progetto e firma dell’accordo di programma. Baldelli, Saltamartini, Aguzzi: «La Regione investe sui territori con risultati concreti»

Il rendering dell'ospedale di Cagli

PESARO – Cagli, un ospedale da 15 milioni di euro.

L’assessore all’Edilizia sanitaria e ospedaliera Francesco Baldelli, alla presentazione del progetto del nuovo presidio di Cagli, ha annunciato: «Verrà realizzato il più grande investimento, in tutte le Marche, per questa tipologia di struttura sanitaria, destinando 15 milioni di euro per soddisfare le esigenze ospedaliere del vasto comprensorio cagliese e restituire, progressivamente, dei servizi che erano stati cancellati o non attivati in passato».

Il nuovo presidio ospedaliero sorgerà in un’area pianeggiante, libera da vincoli, di circa 12mila mq, in località San Lazzaro, adiacente all’elisuperficie e vicina alla strada di collegamento SP3. La nuova struttura sarà composta da un piano interrato e due piani fuori terra, per una superficie complessiva di 3.900 mq, a cui si aggiungono 1.000 mq di giardino e 800 mq di parcheggi.

Il nuovo presidio ospedaliero di Cagli garantirà la continuità dei servizi anche in caso di eventi sismici. Oltre alla Casa e all’Ospedale di Comunità (con 36 posti letto in due moduli), la struttura subirà anche un potenziamento delle prestazioni, già previsto dal nuovo Piano socio sanitario delle Marche: riguarderanno la specialistica ambulatoriale, la diagnostica radiologica e laboratoristica per la copertura completa delle necessità sanitarie della popolazione residente. Saranno inoltre individuati percorsi di potenziamento della rete di Emergenza Urgenza, con presenza di personale medico dedicato H24, in aggiunta a quello già presente nelle ambulanze medicalizzate.

Nella sede municipale è stato firmato l’accordo di programma tra Regione, Provincia di Pesaro e Urbino, il Comune, l’Unione montana del Catria e del Nerone e AST 1. Presenti anche gli assessori regionali alla Sanità Filippo Saltamartini (vice presidente della Giunta regionale) e al Lavoro Stefano Aguzzi, il direttore dell’AST 1 Nadia Storti e il direttore del Dipartimento Infrastrutture Nardo Goffi, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini e il sindaco Alberto Alessandri.

Quella del presidente Acquaroli, ha sottolineato Baldelli, «è una Giunta regionale che porta risultati sul territorio. Lavoriamo per costruire strutture nuove, moderne, in grado di affrontare le sfida del terzo millennio. Siamo impegnati a ricostruire dalle macerie che abbiamo ereditato, per scelte del passato e per normative statali ed europee che si sono susseguite in termini di contenimento della spesa pubblica. Scelte che hanno comportato gravissimi sacrifici anche alla comunità cagliese. Ora stiamo mettendo a terra una riforma sanitaria che cancella definitivamente la politica degli ospedali unici, a favore di una rete territoriale della sanità che restituisca servizi laddove erano stati o chiusi o sarebbero stati chiusi di lì a poco».

Quanto verrà realizzato a Cagli, ha evidenziato Saltamartini, «è un pezzo del programma più ampio della nostra regione che vede investire sulla sanità dei territori risorse significative che vengono dal PNRR, dall’Unione europea, dallo Stato e dalla Regione. Il COVID-19 ha dimostrato la forte carenza della medicina del territorio; quindi vogliamo potenziare proprio il territorio con una idea base che è quella di curare le persone a casa con gli infermieri di comunità, le cronicità negli Ospedali di Comunità come quello di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, e poi di potenziare la medicina per acuti negli Ospedali di Primo Livello. Come Regione Marche abbiamo fatto un investimento sulla sanità dell’entroterra, la cui carenza potrebbe essere alla base di problemi di spopolamento. Inoltre, anche attraverso un accordo che stiamo perfezionando con i sindacati dei medici di medicina generale, dovrà essere rinnovata l’idea di una sanità di prossimità, che eviti la corsa ai Pronto Soccorsi perché è carente la medicina del territorio».

L’assessore Aguzzi ha ribadito l’impegno della Regione «a lavorare per il territorio, particolarmente quello dell’entroterra, per troppo tempo lasciato indietro nella programmazione regionale». Baldelli ha voluto precisare, a proposito dell’ubicazione scelta, di «una decisione ben precisa operata dalla Regione. Costruiamo nuovi complessi laddove non è possibile garantire un adeguamento sismico delle strutture esistenti alle nuove prescrizioni di accreditamento europee e nazionali. La nuova ubicazione vanta una posizione baricentrica e proprio lì arriverà la Pedemontana che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni identifica come il cuore centrale delle scelte infrastrutturali su cui lo Stato investirà risorse notevoli».