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Offagna, il ritrovamento dell’ordigno “rispolvera” un pezzo di storia cittadina

Qualche giorno prima della riapertura del museo "Paolucci" e dalla costituzione del "Polo museale locale di Offagna", c'è chi vuole cogliere al volo un'opportunità

Il museo della Liberazione a Offagna
Il museo della Liberazione a Offagna

OFFAGNA – Un ritrovamento importante quell’ordigno che risale al secondo conflitto mondiale fatto brillare giovedì scorso, 7 dicembre, che rispolvera un pezzo di storia spesso trascurato eppure fondamentale: c’è chi, a Offagna, proverà a fare richiesta di un pezzo di bomba esplosa da esporre nel museo della Liberazione cittadino in un momento, tra l’altro, cruciale per il suo futuro.

Quattro associazioni, “Amo” (Amici musei Offagna), Pro loco, Zetesis e Accademia della Crescia, si sono appena unite infatti per dare vita a una nuova denominata “Polo museale locale di Offagna”, cui è stato affidato il compito di gestire i tre musei della città, quello della Liberazione appunto, il museo della Rocca e il “Paolucci” che tra meno di una settimana riaprirà i battenti per la gioia degli offagnesi, dopo la mobilitazione partita da “Amo”. Sabato 16 dicembre dalle 15.30 nella sala consiliare sarà presentato il progetto e riaperto il museo alla presenza di tante autorità tra cui il console della Repubblica della Polonia a Roma.

“Amo” in particolare ha fatto grandi sforzi per attivare un circuito turistico che dia vitalità al borgo in dissesto. Per la riapertura del museo di scienze naturali “Paolucci” aveva già dato il via a una petizione, anzi, l’associazione era nata proprio per quello scopo. «L’intento principale della valorizzazione, promozione e tutela dei musei e in generale dei beni che compongono il patrimonio storico-artistico e culturale del Comune è il nostro obiettivo», spiega Liberato Tittarelli, il presidente dell’associazione. L’associazione ha puntato a far rimanere i reperti nel borgo evitando una sorta di diaspora bollata come assurda in Comuni più grandi, come Ancona ad esempio. Offagna deve e potrà rivivere solo se i suoi tesori restano dove sono e su questo tutte le associazione cittadine, spesso in combutta tra loro, sono d’accordo.