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JP Industries Fabriano, lavoratori in assemblea

L’appuntamento è nella sala mensa dello stabilimento di Santa Maria dalle 12 alle 13. Al centro della riunione la linea da tenere in vista del vitale summit al ministero dello Sviluppo economico in calendario per il prossimo 19 dicembre

Lo stabilimento della JP Industries

FABRIANO – Tornano a riunirsi in assemblea i lavoratori della JP Industries di Fabriano. L’appuntamento è nella sala mensa dello stabilimento di Santa Maria. Al centro della riunione la linea da tenere in vista del vitale summit al ministero dello Sviluppo economico in calendario per il prossimo 19 dicembre. Se non dovessero emergere novità sostanziali, con la fine degli ammortizzatori sociali conservativi, si legga cassa integrazione, la nuova ecatombe occupazionale è dietro l’angolo.

In primis, una buona notizia. Ieri pomeriggio è avvenuta la firma ufficiale della nuova cassa integrazione alla Whirlpool per un ulteriore biennio, come causale di contratto di solidarietà. Sarà usufruibile fino al 31 dicembre 2020 per gli operai, mentre fino al 6 aprile 2020 per gli impiegati.

Oggi, però, un grande iceberg si staglia all’orizzonte per Fabriano e una nuova potenziale crisi occupazionale. Questa mattina, 11 dicembre, i sindacati di categoria hanno convocato una nuova assemblea con i lavoratori della JP Industries. La newco che fa capo all’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il comparto bianco della ex Antonio Merloni, attraverso gli stabilimenti di Fabriano, Santa Maria e Maragone, e quello umbro di Gaifana. Riassumendo 700 lavoratori, equamente distribuiti fra Marche e Umbria.

Si tratta della seconda assemblea con i lavoratori nel giro di poche settimane, come conseguenza dell’incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo economico il 20 novembre scorso, al quale avevano preso parte il proprietario dell’azienda, l’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli, Giorgio Sorial per il Mise, il vicepresidente della Regione Umbria Fabio Paparelli, l’assessore regionale al Lavoro della Regione Marche Loretta Bravi, l’assessore di Fabriano alle Attività produttive Barbara Pagnoncelli, il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, esponenti di Invitalia e i rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm.

Da quel summit era emersa la forte preoccupazione delle parti sociali per lo stallo della vertenza e il conseguente nuovo rischio occupazionale per i lavoratori diretti e dell’indotto. A fine anno, infatti, scade la cassa integrazione e, quindi, non si potrà più fare ricorso all’ammortizzatore sociale conservativo secondo la normativa vigente.

In pratica, si starebbe cercando di bypassare l’accordo fra JP e banche, una strada che in questi anni si è sempre mostrata difficile anche per via dell’inter giudiziario che ha visto, alla fine, soccombere proprio gli istituti di credito. Viste le difficoltà dell’imprenditore ad avere linee di credito per poter implementare il piano industriale, le Istituzioni – fra Invitalia e Regioni Marche e Umbria – potrebbero erogare finanziamenti all’azienda di Fabriano, si parla di una cifra che dovrebbe superare i 24milioni di euro, di cui 9milioni derivanti dall’Accordo di programma (parte come contributo e parte come finanziamento, compresi pacchetti di interventi nel campo della ricerca e sviluppo) e 15 milioni di euro da Invitalia e Mise. Ma tutto ciò non può prescindere da garanzie finanziarie dirette da parte della JP Industries e, quindi, di Giovanni Porcarelli. In questo caso, visto che l’indebitamento aziendale è aumentato nel corso degli ultimi anni, la cifra proveniente dalle casse dell’impresa dovrebbe aggirarsi attorno ai 4/5milioni di euro. Infine, il piano che si sta discutendo prevede, inoltre, anche il nuovo utilizzo di cassa integrazione per salvaguardare, comunque, il reddito dei lavoratori.

Era stato annunciato un tavolo di lavoro fra rappresentanti tecnici delle Istituzioni e azienda per capire come muoversi sia per finanziamenti che per gli ammortizzatori sociali. Ma, a oggi, non si è saputo nulla di ufficiale. Da qui, quindi, la convocazione della nuova assemblea dei lavoratori con i sindacati di domani mattina. Con vista sull’incontro del 19 dicembre al Mise.