FABRIANO – In poco più di dieci giorni, oltre 1.400 visitatori. Questo l’invidiabile dato registrato per la mostra La Devota Bellezza di Sassoferrato.
Dal giorno dell’inaugurazione, avvenuta sabato 17 giugno, fino a mercoledì 28, sono state ben 1.470 le visite alla mostra che si tiene a Palazzo Scalzi della città sentinate. La media, dunque, è di 122 visite al giorno. Un ottimo risultato per la mostra che rende omaggio al figlio più illustre di Sassoferrato, Giovanni Battista Salvi, detto appunto il Sassoferrato, con un’iniziativa corredata da 21 disegni provenienti dalla Casa Reale Britannica per gentile concessione della Regina Elisabetta II, oltre che da splendide tele, alcune delle quali sono state prestate da realtà marchigiane e umbre colpite dal sisma di agosto-ottobre dell’anno scorso.
Sono giunte persone dall’Inghilterra, da Bressanone, dalla Campania, dalla vicina Rimini per ammirare un artista dall’ispirazione rinascimentale e molto legato a temi religiosi, tanto che il grande Federico Zeri lo definì il maggiore pittore dell’arte sacra del Cattolicesimo dal 1500 ad oggi, avanzando l’ipotesi che dietro di sé avesse i domenicani.
Da ricordare che sono molti i percorsi turistici associati alla mostra e che possono essere seguiti per i turisti che vengono da fuori. Si legano agli scavi archeologici della stessa Sassoferrato, alle Grotte di Frasassi, al monastero di Fonte Avellana, ai Bronzi di Pergola, al Museo della Carta di Fabriano ecc. L’assessore alla Cultura della Regione, Moreno Pieroni, ha detto più volte che ritiene questa mostra la più importante delle Marche per tutto l’anno 2017. Sono previste visite illustri nei prossimi giorni, non solo di giornalisti della carta stampata, ma anche di autorità ecclesiastiche colpite dalla perfezione Madonne del Salvi.
La mostra vede la sapiente regia del maggior conoscitore al mondo del Sassoferrato, Francois Macé de Lépinay per percorso creativo che valse all’artista il titolo di Pictor Virginum.
A settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, anche gli studenti saranno coinvolti in questa immersione nell’arte seicentesca lontana dal Barocco e da ogni influsso caravaggesco. Sono in calendario molte iniziative collaterali come altre “Notti al Museo”, dopo la prima che si è svolta il 30 giugno scorso, e le presentazioni di libri per tutto il periodo estivo.