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Oltre 600 sindaci in piazza a Milano per Liliana Segre. «Saremo noi la sua scorta»

Matteo Ricci, promotore dell'iniziativa col sindaco di Milano Sala spiega che l’odio non ha futuro: battaglia di civiltà contro razzismo e intolleranza. Presenti anche il primo cittadino dorico Mancinelli e di Senigallia Mangialardi

MILANO – Seicento sindaci per Liliana Segre, tutti in piazza a Milano per dire “no” all’odio. È un messaggio forte quello che si leva dal capoluogo lombardo.

«E’ una giornata molto importante. Il Paese che vogliamo ha il volto di Liliana Segre: lo abbiamo dimostrato. E da oggi saremo noi la sua scorta». Matteo Ricci lo rimarca nel corteo con i 600 sindaci in fascia tricolore. Mescolati ai cittadini da piazza Mercanti a piazza del Duomo. Per raggiungere piazza della Scala, attraversando Galleria Vittorio Emanuele II.

Il presidente Ali, promotore dell’iniziativa in tandem con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, regge in testa lo striscione e sottolinea la «grande partecipazione». Così «l’odio non ha futuro»: manifestazione senza simboli di partito targata Anci, Ali e Upi per testimoniare la vicinanza dei Comuni alla senatrice a vita.

Sopravvissuta ad Auschwitz e oggi sotto scorta, dopo le ripetute minacce antisemite, Segre attende i sindaci al centro della Galleria. Poi l’abbraccio con Ricci e Sala, con gli applausi a scandire il grido ‘Liliana, Liliana’ che si leva dalla folla, prima del suo intervento in piazza della Scala.

Osserva Ricci: «Segre è un simbolo della Repubblica e della Costituzione. Siamo con lei nella battaglia contro il razzismo, l’intolleranza e l’odio. L’assurdità della situazione è evidenziata dalla protezione che la questura ha dovuto assegnarle. Non serve aggiungere altri commenti a questo squallore». Ma da oggi, va avanti il sindaco di Pesaro, «saremo noi la sua scorta. Liliana non è sola: nelle istituzioni, nelle scuole e nei territori proteggeremo il valore della Memoria. E’ l’impegno che ci prendiamo, anche per darle la forza di portare avanti la commissione parlamentare».

I sindaci in corteo per la Segre

Alla manifestazione adesioni trasversali da parte dei primi cittadini: dal centrosinistra al M5s, fino al centrodestra. «Si è capito che su certe cose non si può scherzare. Non può essere tutto propaganda, ci sono valori fondanti che tengono insieme un Paese. Dove c’è intolleranza, c’è anche più insicurezza: i sindaci lo sanno meglio di altri. L’odio, il razzismo e l’antisemitismo che ancora oggi tornano in maniera così forte, fuori e dentro il discorso pubblico e politico, ci impongono di agire», nota a margine Ricci.

«Ho aderito convintamente alla manifestazione – afferma il presidente Anci Marche e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – perché è impensabile che le istituzioni restino ferme o indifferenti al montare del clima d’odio che sta attraversando il Paese. Un odio che diventa ancor più disgustoso e intollerabile quando rivolto nei confronti di una persona come la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz e oggi, a distanza di decenni da quei drammatici fatti, costretta a vivere sotto scorta a causa di ripetute minacce antisemite. Purtroppo – aggiunge il sindaco – abbiamo il dovere di non dare nulla per scontato. Basti pensare al voto di astensione dato lo scorso ottobre al Senato dai partiti di centrodestra sulla proposta della stessa senatrice Segre di istituire una commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo, e l’ostentato disprezzo con cui, subito dopo, le medesime forze politiche hanno evitato di unirsi all’omaggio dell’aula nei suoi confronti. Una scena che brucia ancora oggi come sale sulle ferite, tanto è stata grande e irreparabile l’offesa portata alla dignità di cui dovrebbe godere ogni essere umano».

Alla manifestazione anche il presidente della Provincia Giuseppe Paolini. Tra gli altri, presenti il presidente Anci Antonio Decaro (Bari), il presidente Upi Michele De Pascale (Ravenna), Virginia Raggi (Roma), Dario Nardella (Firenze),  Luigi De Magistris (Napoli), Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Federico Pizzarotti (Parma), Andrea Gnassi (Rimini), Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Matteo Biffoni (Prato), Valeria Mancinelli (Ancona), Luca Vecchi (Reggio Emilia), Alan Fabbri (Ferrara), Gian Carlo Muzzarelli (Modena), Leoluca Orlando (Palermo), Mattia Palazzi (Mantova), Paolo Truzzu (Cagliari), Mario Occhiuto (Cosenza).