Senigallia

Oltre l’alluvione – Intervista al maestro gelatiere Paolo Brunelli

Rinascere dopo la tragedia dell'alluvione che ha causato morti e danni non è semplice: i rinforzi (eccezion fatta per la fase emergenziale) ancora latitano

Paolo Brunelli

SENIGALLIA – Dal fango dell’alluvione del settembre 2022 al nuovo negozio che nell’estate 2023 è stato preso d’assalto, fino alla conferma dei “tre coni” lo scorso mese di gennaio da parte del Gambero Rosso, nella cui guida è una presenza costante ormai da tempo. Stiamo parlando di Paolo Brunelli, maestro gelatiere che da Agugliano è partito per un’avventura nel mondo del gelato e del cioccolato che l’ha portato in vari paesi esteri tra premi e consulenze professionali. A lui abbiamo rivolto alcune domande, sul recente passato, sul presente, ma soprattutto sul futuro suo e del settore.

Come tanti altri imprenditori e cittadini è stato interessato dall’alluvione del settembre 2022, poi nel corso del 2023 ha riaperto il punto vendita di via Carducci. Con che animo?
Non è stato facile affrontare un danno di tale entità, né economicamente né psicologicamente. La reazione immediata è stata operativa, per “salvare il salvabile” e nel nostro caso abbiamo salvato forse l’1% delle attrezzature, quindi in pratica nulla. Impossibile negare la sensazione di abbandono. Per fortuna, tra colleghi in via Carducci ci siamo aiutati; sono riuscito a riaprire solo con le mie forze e grazie alla comprensione di alcuni fornitori che hanno dilazionato i pagamenti e aspettato che ingranasse la stagione estiva.

Si sente più sicuro data l’enorme mole di progetti avviati dopo l’alluvione? Ha ottenuto dei rimborsi e, se si, sono bastati a riparare i danni subiti?
Oltre alle mie forze, c’è stato un validissimo appoggio morale e pratico da parte di mia figlia Vittoria, che lavora con me, e di tutto lo staff. Attendiamo ancora i “rinforzi”, cioè i rimborsi per cui abbiamo fatto domanda, così da metterci in pari su tutto. La speranza è che arrivino. Per il momento, teniamo ancora duro e lavoriamo a testa bassa, grati della fedele clientela che è tornata in massa a trovarci a Senigallia.

La riapertura del suo locale è stata vista come un segnale di fiducia da parte di altri commercianti e imprenditori, anche alla luce della possibilità di trasferire la sua attività altrove: è cambiato il modo di fare impresa dal 15 settembre 2022? Se si, come?
Credo che, tra imprenditori colpiti dalla tragedia, ci siamo tutti aiutati, siamo tutti stati uno stimolo per gli altri. La tentazione di allontanarsi dal fiume c’è stata, ma poi io e i miei colleghi, all’unanimità, non ce la siamo sentita di abbandonare una via che, con il nostro lavoro, abbiamo contribuito a bonificare e rendere meta di turismo enogastronomico. Il mio modo di fare impresa non è cambiato: purtroppo le incertezze e le paure sono moltiplicate, quello sì.

Com’è, secondo lei, la situazione del commercio a Senigallia dato anche il non semplice contesto socioeconomico a livello nazionale e internazionale? L’atteggiamento delle persone è mutato tra guerre, inflazione e lo spettro della recessione?
Tutti i negozianti e gli operatori turistici di Senigallia hanno risentito del meteo sempre più imprevedibile e della situazione internazionale tremendamente instabile. Nello specifico, anche le attività che non hanno subito gravi danni, hanno visto diminuire sensibilmente clienti: ad ogni pioggia, scatta un’allerta meteo che spaventa e scoraggia anche la semplice passeggiata della domenica o una giornata in spiaggia. La tenacia dei marchigiani è messa a dura prova; serve certamente un supporto.

Passando più al suo settore, a che progetti sta lavorando? Che novità possiamo attenderci per questo 2024?
Continuo per la mia strada, ci saranno nuove proposte creative accanto ai gusti ormai storici, un nuovo prodotto trasversale che tocca cucina, pasticceria e gelateria, che sarà presentato ad Identità Golose. Cresce l’impegno nella divulgazione della cultura del gelato italiano, qui in Italia ma anche in molti paesi esteri. Tutto questo, insieme alla partecipazione a convegni locali e internazionali tengono alto il ritmo in laboratorio.

Ci sono giovani interessati al mondo della gelateria, che si avvicinano al settore? Che consigli ha per loro?
La gelateria è un mondo attraente, scarseggiano purtroppo le risorse che abbiano voglia di mettersi in gioco e di sostenere un lavoro che, specie in certi momenti dell’anno, non conosce sabati e domeniche. Credo non sia una questione relativa alla gelateria e basta, ma una questione più ampia legata ai ragazzi alle prese con un mondo del lavoro forse obsoleto, che desiderano crescere tenendosi stretti passioni, amici e tempo libero. Un tema ampio, anche qui difficile affrontarlo senza opportune riforme e aiuti dalle istituzioni.