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Omicidio a Sassoferrato: vittima un 47enne

Almeno cinque i fendenti che hanno raggiunto il sassoferratese. I carabinieri cercano il presunto omicida. Ci sarebbero motivi passionali all'origine dell'omicidio

SASSOFERRATO – Accoltellamento a Sassoferrato. Morto Alessandro Vitaletti, 47enne insegnante di Lettere. Il presunto omicida potrebbe essere un muratore, di origine meridionale, residente da anni a Sassoferrato. I carabinieri lo stanno ancora cercando. All’origine del fatto di sangue potrebbero esserci motivi passionali.

Carabinieri che cercano l’arma del delitto

Questo pomeriggio, 28 gennaio, intorno alle 17:30, il presunto omicida si trovava all’interno di un bar a Sassoferrato. L’uomo è, quindi, uscito per parlare con un suo conoscente. In questo frangente, al vicino distributore di benzina si è fermata l’Alfa scura guidata da Alessandro Vitaletti. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, pare che contro Vitaletti si sia avventato immediatamente il muratore. Lo ha colpito almeno 5 volte con un coltello. Dandosi, subito dopo, alla fuga a bordo di un’automobile scura.

«Ero uscito da poco dal bar per fumare una sigaretta» racconta Marco Ruggeri, un testimone. «Quando ho visto, Alessandro con la testa sul marciapiede ed il resto del corpo in strada. Sono corso da lui pensando l’avessero investito. Invece, ho visto i tagli dei fendenti. Ho preso un giubbotto per fargli poggiare la testa».

Nel frattempo, già in molti avevano chiamato i soccorsi. I sanitari hanno provato a stabilizzare l’uomo sul posto. Per poi trasportarlo a Fabriano. I medici del Pronto soccorso hanno fatto il possibile per salvargli la vita. Ma, purtroppo, Vitaletti è morto pochi minuti dopo essere giunto in ospedale.

I carabinieri di Sassoferrato, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Fabriano, dopo aver fatto i rilievi e ricostruito l’accaduto, si sono messi in caccia dell’uomo. Si cerca anche l’arma del delitto perché pare che il presunto omicida se ne sia disfatto.

Alessandro Vitaletti, separato da alcuni anni dalla moglie, aveva due figli. Anche il presunto omicida, seppur da soli pochi mesi, era separato dalla moglie ed ha due figli, ancora piccoli. Da quel che si apprende, non è da escludere che alla base del raptus omicida possa esserci un motivo passionale.