FABRIANO – L’importante manoscritto, “Gli amanti in Cimento”, di Gaspare Spontini ritorna nella città natale del musicista di Maiolati. Grazie alla Fondazione Carifac che si è aggiudicata, dalla Casa d’Aste Ader Sociètè de Ventes Volontaires, la partitura originale autografata che sarà custodita, in comodato gratuito, nel comune di Maiolati Spontini.
«La Fondazione Carifac è sempre vicina alle esigenze dei propri territori e a quelle delle Istituzioni di appartenenza, dopo aver ricevuto la segnalazione del ritrovamento di uno spartito manoscritto autografo del grandissimo compositore Gaspare Spontini, ci siamo subito attivati per poterlo ricondurre a casa. Tale manoscritto, ovviamente unico, è stato messo all’asta a Parigi lo scorso dicembre e, grazie anche alla sensibilità del Direttore della casa d’asta, che ha preferito assegnarlo al territorio natio del musicista anziché a collezionisti privati, è stato possibile ricongiungere l’opera alle altre già in custodia nel museo Gaspare Spontini di Maiolati. Museo che ospita anche un altro importante manoscritto autografo dell’artista, “La fuga in maschera”, per il cui acquisto intervenne sempre la Fondazione Carifac. La messa in scena sarà curata dalla Fondazione Pergolesi-Spontini con possibilità per gli appassionati di vedere di persona il manoscritto e apprezzare la precisione e la puntualità dell’artista», ha evidenziato la vicepresidente della Fondazione Carifac, Barbara Bartoloni.
«La Fondazione Carifac è lieta di aver contribuito a riscoprire un aspetto inedito di questo grande artista del nostro territorio attraverso l’acquisizione dell’opera. Siamo certi che il comune di Maiolati Spontini, il museo Gaspare Spontini e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, la sapranno valorizzare al meglio in ambito artistico, culturale e turistico», le parole del presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani.
“Gli Amanti in Cimento” è la terza opera di Gaspare Spontini presentata a Roma nel 1797. Un manoscritto inedito di grande valenza storico-musicale che l’artista, nella sua solenne e a volte enfatica maturità, aveva praticamente cancellato. Gaspare Spontini, infatti, nel pieno successo francese e tedesco, aveva messo in oblio la sua produzione giovanile. Si ricordava delle opere italiane solo quando doveva raffigurare il proprio curriculum, utilizzando medaglioni miniaturizzati con i titoli oppure presentava, nelle varie corrispondenze, un elenco dei lavori svolti come Maestro di Cappella del Conservatorio di Napoli. Il manoscritto autografato ha come sottotitolo “Dramma giocoso a sette voci” e include due atti. La pagina del titolo è contrassegnata da “Carnevale – 1797” e “Roma”.
«Siamo orgogliosi di questa acquisizione e ringraziamo la Fondazione Carifac che ci sostiene ed è sempre vicina al nostro Comune», dichiarano il primo cittadino di Maiolati Spontini, Umberto Domizioli, e l’assessore alla Cultura, Sandro Grizi. «Qualche anno fa, siamo riusciti – sempre grazie alla Fondazione Carifac – a recuperare un’altra opera di Gaspare Spontini, “La fuga in maschera”, riuscendo anche a metterla in scena, dunque rendendola viva. Lavoreremo per replicare il tutto anche con “Gli Amanti in Cimento”. In un periodo come questo, avere una Fondazione che sceglie di sostenere un progetto a livello culturale e storico così importante, non può che renderci lieti. Grazie a nome di tutta la cittadinanza per il contributo importante e imprescindibile nella ricerca e valorizzazione di questo nostro importante artista».
Marco Palmonella, Conservatore dell’archivio-biblioteca Museo Gaspare Spontini, inquadra storicamente la valenza dell’opera. «La biografia di Spontini si divide in tre periodi diversi. Pur essendo stato un grande innovatore della musica, Spontini è rimasto legato al ‘700, una musica più antica, durante la prima fase della sua produzione artistica. Il periodo italiano è quasi irriconoscibile rispetto agli altri due periodi, francese e tedesco. Spontini in quest’opera è poco più di uno studente, ha lasciato da un anno il Conservatorio di Napoli ed è in cerca di lavoro, di commissioni. Aveva già guadagnato molto come organista e l’incontro con l’impresario Sigismondi, gli apre un’opportunità lavorativa importante. “Gli Amanti in Cimento” fa parte di questo filone, si tratta della terza opera di questo periodo storico, una sorta di debutto assoluto. Nessuno ha mai ascoltato una nota di questa partitura. L’importanza di questa acquisizione è fondamentale dal punto di vista storico perché ci fa conoscere uno Spontini giovane, alle prime armi, e ci spiega l’evoluzione musicale e personale di questo importante artista».
Lucia Chiatti, Amministratore Delegato della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, «Siamo felici e orgogliosi in ogni occasione di ritrovamento di materiale musicale che accresce e arricchisce il patrimonio artistico degli autori cui è titolata la nostra Fondazione. Siamo onorati e grati del contributo e del concorso fattivo di enti territoriali, quali il comune di Maiolati Spontini, ed enti privati, quali la Fondazione Carifac, a questo scopo. Ci impegneremo a far tesoro, studiare e valorizzare questo materiale per poterlo promuovere al meglio, avvalendoci di musicologi e del Comitato Spontiniano della Fondazione. È un nostro preciso dovere, anche statutario, ma è soprattutto il cuore del nostro lavoro quotidiano, che nasce dalla passione per la musica e dal desiderio che la ricchezza e il valore che essa trasmette, possano diventare un’esperienza per la collettività».