ANCONA – Garanzia giovani e alternanza scuola-lavoro: le due facce della stessa medaglia rappresentata dalla lotta alla disoccupazione giovanile. Se n’è discusso qualche giorno fa, in Regione, nel corso di un work shop, promosso in collaborazione con l’Università di Urbino, sui due progetti che mirano a favorire l’inserimento lavorativo e contrastare la dispersione scolastica.
«Progetti audaci, da monitorare con attenzione», ha dichiarato l’assessore all’Istruzione e Lavoro, Loretta Bravi, nel suo intervento. La necessità è quella di «aiutare le aziende e la scuola a entrare in sintonia. Per questo vanno valutati in maniera approfondita».
Garanzia giovani è un progetto europeo che «è andato bene nelle Marche – ha detto l’assessore – Ma a fronte di 36 mila adesioni, la mancanza di risorse ha consentito la sottoscrizione di 17.250 progetti per l’occupazione (patti di attivazione), la metà dei quali (8.071 istanze) ha riguardato la riqualificazione o l’inserimento lavorativo. Ci sono stati punti critici che vanno superati. Come Regioni dobbiamo capire su quante disponibilità prossimo contare e come viene monitorato il progetto a livello centrale, per poter orientare le azioni dove servono. Le Marche hanno investito una quota aggiuntiva, attingendola dal Fondo sociale europeo, perché il tirocinio, l’apprendistato e l’accompagnamento al lavoro sono una priorità dell’assessorato regionale».
Garanzia giovani ha concluso la prima fase di programmazione e si appresta ad avviare la seconda, sulla base delle risorse che verranno dall’Europa. Il dirigente Fabio Montanini (Mercato del lavoro, Occupazione e Servizi territoriali) ha presentato un report sull’attuazione al 13 febbraio 2017, anticipando che «la seconda fase partirà dagli iscritti alla prima che non hanno potuto avere una risposta per la scarsità dei fondi disponibili rispetto alla richiesta”. Alla fine dei tirocini avviati, il 55% dei ragazzi coinvolti ha avuto un contratto di lavoro: “Considerando che la disoccupazione marchigiana, negli ultimi otto anni, è passata da 30 mila a 70 mila unità e che la domanda di lavoro è bassa, si tratta di un risultato da non sottovalutare».
Il report
Nelle Marche (dato al 13 febbraio 2017) le adesioni al programma “Garanzia Giovani” sono state 36.613 , con una leggera predominanza di uomini (51%). Netta è la prevalenza dei maggiorenni, in particolare della fascia di età dai 19 ai 24 anni, mentre esigua quella dei 15-18enni (4% degli iscritti). A fronte delle 36mila adesioni, sono stati sottoscritti 17.250 “Patti di attivazione”, cioè gli accordi da siglare con i Centri per l’impiego o le Agenzie per il lavoro private per avviare il percorso della Garanzia Giovani (servizi attivi per l’occupazione). I Patti hanno riguardato il 48,8% delle persone che si sono iscritte al programma. Rispetto ai 17.250 patti attivati, quasi la metà ha previsto la riqualificazione o l’inserimento lavorativo (8.071 istanze, pari al 46,8%), a cui si aggiungono altre 887 domande di orientamento specialistico che hanno coinvolto persone più bisognose di assistenza personalizzata. La misura più utilizzata è stata il tirocinio (3.300 individui), seguita dai buoni Inps (2.448 domande per 7,9 milioni di euro), la formazione mirata all’inserimento lavorativo (750 i giovani partecipanti). La Regione Marche gestisce complessivamente 23,5 milioni di euro (ai quali vanno aggiunti i 7 milioni dell’Inps del bonus occupazione). Ha impegnato il 90% delle risorse disponibili, liquidato l’81%, mostrando una notevole capacità di spesa. Oltre 11 milioni sono già stati rendicontati all’Autorità di certificazione (pari al 50% del disponibile e del 68% liquidato): a livello nazionale, è la Regione che è riuscita, per prima, a inviare un rendiconto corretto e quella che ha rendicontato di più rispetto al budget disponibile.