OSIMO – Il consiglio comunale di Osimo ha approvato il progetto definitivo del nuovo tratto di pista ciclabile che collegherà la frazione di Passatempo a via Capanne e da lì al resto della pista Girardengo. Si comincia così a mettere in connessione alcuni punti della città con la ciclabile di Osimo, che a sua volta sarà inserita nel percorso più ampio della ciclabile del Musone. «Per il futuro vogliamo realizzare altre connessioni, come tra la zona Vescovara e Campocavallo, con parcheggi scambiatori e magari punti per il noleggio bici elettriche e colonnine di ricarica, creando così un punto di riferimento per appassionati di attività motorie e di natura – dice il gruppo consiliare del Pd di Osimo -. Ci piacerebbe anche che il percorso ciclo-turistico fosse l’occasione per riscoprire una parte di storia del nostro territorio. In questi luoghi si è svolta infatti la Battaglia del Musone, una delle più importanti per la liberazione del nostro Paese dall’occupazione dell’esercito nazista durante la Seconda guerra mondiale. Per questo la ciclabile può essere l’occasione per promuovere un percorso della Memoria, che ricordi con pannelli informativi questa parte di storia contemporanea, le sue vicende e i protagonisti che sacrificarono la propria vita per la democrazia e per la nostra libertà».
I danni alla ciclabile
Sabato 11 dicembre per l’alluvione l’acqua del fiume Musone ha invaso anche il ponte di via Settefinestre alla pista, vicino all’area dei laghetti da pesca sportiva. La struttura è stata coperta da fango. Resterà chiuso il ponte sul Musone di via Cagiata in attesa di sopralluogo della Provincia che è ente competente. Sollecitato l’intervento da parte del sindaco anche se sarà necessario il ripristino del guardrail e del manto stradale rovinati dai detriti. I tecnici comunali hanno invece svolto un sopralluogo il 13 dicembre in via Capanne e, constatate le condizioni di sicurezza, è stato riaperto il ponte sul Fiumicello. Svolto un controllo poi in via Santa Paolina dove interverrà la Regione per ripristinare gli argini del fiume esondato.
Le polemiche
Il gruppo Contratto di fiume del Musone polemizza: «Ancora una volta è bastata una notte di pioggia intensa e sono tornate le paure, le polemiche, le dichiarazioni di intenti. Il Contratto di fiume ha indicato la strada. Il Piano d’azione è stato approvato da più di un anno. Alcune azioni che vanno approfondite progettualmente ma anche altre che non costano nulla ma sarebbero comunque utilissime (regolamento polizia rurale per la corretta tenuta di suoli agricoli e fossi minori, corpo dei vigili specializzati che facciano sanzioni agli inadempienti, accordo per la realizzazione di sentieri di guardia che consentono un monitoraggio costante dei luoghi). È il caso di prendere finalmente sul serio il Contratto di fiume e mettere in agenda queste attività o vogliamo aspettare la prossima?».