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Osimo, arriva in città un’altra grande mostra curata da Vittorio Sgarbi

“Giorgio De Chirico e la nuova metafisica” è il titolo della grande esposizione per la prima volta nelle Marche che comprenderà tra le 50 e le 60 opere in mostra come di consueto a palazzo Campana in pieno centro, dal primo giugno al 3 novembre

La conferenza stampa di oggi: da sinistra il presidente della Asso Luigi Giacco, il sindaco Simone Pugnaloni, il vicesindaco Mauro Pellegrini e la presidente della Fondazione Grillantini Elisabetta Leonardi
La conferenza stampa di oggi: da sinistra il presidente della Asso Luigi Giacco, il sindaco Simone Pugnaloni, il vicesindaco Mauro Pellegrini e la presidente della Fondazione Grillantini Elisabetta Leonardi
OSIMO – A Osimo è in arrivo un’altra grande mostra, firmata anche questa dal critico Vittorio Sgarbi. “Giorgio De Chirico e la nuova metafisica” è il titolo della grande esposizione per la prima volta nelle Marche che comprenderà tra le 50 e le 60 opere in mostra come di consueto a palazzo Campana in pieno centro, dal primo giugno al 3 novembre. Un’artista, di cui a novembre ricorrono i quarant’anni dalla scomparsa, che chiude il primo ciclo delle mostre osimane, uno dei primi ad aprire al Surrealismo e alla Pop art. Curata dalla Asso con il sostegno della fondazione don Carlo Grillantini, la mostra sarà presentata al pubblico il 31 maggio alle 18 al teatro “La nuova fenice”.
«In questi ultimi quattro anni abbiamo dato un volto nuovo alla città dal punto di vista culturale. Ogni anno una grande mostra che ha permesso alla città di elevarsi», ha detto il sindaco Simone Pugnaloni dando l’annuncio stamattina, 7 aprile, in conferenza stampa nella sala Vivarini del Comune.
«Quest’anno due grandi eventi in città, uno di stampo sportivo, la tappa del Giro d’Italia il 16-17 maggio, e uno all’insegna dell’arte: un’iniezione di visibilità a livello nazionale – ha detto il vicesindaco e assessore alla Cultura Mauro Pellegrini -. Osimo è cresciuta a livello turistico in questi anni ma servono grandi eventi per rafforzarla. Ha fatto tanto ma serve ancora un passo in avanti. Nel 2013 la prima mostra sul Barocco “Da Rubens a Maratta” ha aperto una prospettiva e scorto delle potenzialità. Poi nel 2016 la collezione Cavallini-Sgarbi “Le stanze segrete” con opere dal Quattrocento al Novecento e nel 2017 i “Capolavori Sibillini” oggi a Milano con i quadri salvati dal sisma del Settecento hanno fatto il resto. Il Campana oggi è riconosciuta importante sede espositiva. È stata un’operazione culturale ma anche economica perché questi eventi che si sono autofinanziati hanno avuto una grossa ricaduta turistica e introiti grazie ai partner. Con Sgarbi c’è un’amicizia sincera, è studioso e amante di De Chirico per cui selezionerà le opere provenienti al 90 per cento dalla fondazione Giorgio Isa De Chirico che collabora con l’associazione Metamorfosi, in attesa del sostegno della Regione Marche. Puntiamo a favorire le visite dei turisti d’estate e quelle delle scolaresche da settembre in poi, prima che le opere partano per Firenze». Per quanto riguarda l’accoglienza in città, dopo le polemiche il vicesindaco ha aggiunto che c’è una nuova consapevolezza dei commercianti: «I problemi legati alla chiusura delle attività come bar, ristoranti e negozi quando le mostre sono aperte, accadono quando non ci si riconosce come città turistica ma abbiamo registrato un aumento di sensibilità». Da presentare il piano finanziario che elaborerà la Asso, per cui era presente il presidente Luigi Giacco: «Sulla scorta delle altre esperienze, il piano prevede 100-200mila euro. Non è previsto alcun onere per il Comune, non saranno usati soldi pubblici – ha ribadito Pellegrini -. Non saranno nemmeno da considerare i 40mila euro per il sistema di videosorveglianza perché l’abbiamo comprato. Diciamo piuttosto grazie agli sponsor che ci sono sempre stati, anche per il Giro. Da studiare percorsi collaterali sul Novecento».
Elisabetta Leonardi, presidente della fondazione Grillantini: «Questa è un’altra occasione importante, considerando la scelta sofisticata dell’autore e la valenza critica di Sgarbi. Gli ingredienti per il successo ci sono tutti. Fondamentale è unire tutte le forze pubbliche e private».