OSIMO – Il Comune di Osimo ha validato un Piano economico finanziario della Tari 2021 che è uguale a quello del 2020 per un importo complessivo del costo del servizio, gestito da Astea, di 6 milioni e 113mila euro. In generale sono previsti abbattimenti della Tari per le categorie produttive danneggiate dal Covid e le famiglie con maggiori disagi economici, mentre per gli altri utenti è previsto un incremento sull’ordine del 5%. A pesare è la riduzione del contributo statale, che nel 2020 era stato di 550mila euro distribuibile su tutte le utenze, mentre quest’anno il contributo arrivato da Roma è di 372mila euro ma per le sole utenze non domestiche, contributo che verrà incrementato a oltre 480mila euro grazie a fondi propri del Comune. Da “spalmare” su tutte le utenze ci sono i 195mila euro dal recupero dell’evasione fiscale più 65mila euro, sempre da fondi comunali ma previsti per le utenze domestiche in difficoltà economica, di cui 15mila per i bonus sulle bollette di acqua luce e gas e 50mila euro per le famiglie che non rientrano in altre fattispecie di sconti e che verranno impegnati con apposito bando, i cui criteri saranno decisi dalla giunta comunale tenendo conto delle difficoltà economiche desumibili dagli Isee.
Aumento Tari, l’ira dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil e Spi, Fnp e Uil hanno esposto il loro disappunto. «Come sindacati Pensionati della zona di Osimo dobbiamo evidenziare la mancanza di confronto su tale tema, nonostante le reiterate richieste di incontro e l’impegno, assunto già nel 2020, di convocare un tavolo di confronto dopo le procedure di validazione da parte dell’Arera – dicono – Comprendiamo le incertezze del momento relativamente alle risorse disponibili e ai nuovi bisogni emergenti, tuttavia riteniamo di poter dare un contributo propositivo, in particolare in relazione ai sistemi di detrazione che possono sostenere le famiglie con i redditi più bassi. L’aumento della Tari, se non contrastato da un efficace sistema di detrazioni, determinerebbe un ulteriore aggravio di spesa per le famiglie già fortemente provate dalla crisi pandemica. Auspichiamo che l’Amministrazione comunale per il futuro voglia investire con più decisione in un confronto proficuo e costante in una logica di condivisione delle prossime scelte di politica sociale e non solo».
La polemica delle Liste civiche sulla Tari
Anche le Civiche all’opposizione espongono la loro amarezza. La capogruppo Monica Bordoni dice: «Come da mesi denunciamo e temevamo in una situazione di piena crisi economica e sociale determinata dalla pandemia, ci sarà, incredibilmente, un importante aumento della Tari per tutte le utenze urbane e per tutte le imprese che non rientrano negli aiuti covid. Oscilla, a seconda dei casi, da un minimo del 6,84 per cento ad un massimo del 7,47. Ad esempio una famiglia di quattro componenti che ha una superficie abitativa media di 130 metri quadri, se nel 2020 pagava 290 euro, nel 2021 ne pagherà 313 con un aumento di circa 23 euro. Per quanto riguarda le utenze non domestiche invece rispetto al 2020 c’è un aumento tariffario massimo del 9,74 per cento, che toccherà i settori generi alimentari, macelleria, edicole e altri, fino al più 5,43 di tutte le altre categorie che sarà attenuato appena dai 483mila euro che il Ministero ha dato al Comune di Osimo come ristoro per le attività economiche che sono state chiuse in questi mesi a causa del Covid».
La scontistica sulle utenze
Per quanto riguarda poi le riduzioni tariffarie alle utenze danneggiate dai lockdown, già l’anno scorso l’amministrazione comunale aveva approvato degli sconti a quelle non domestiche (meno 25% della parte variabile) e a favore anche di quelle domestiche disagiate (meno 40% della parte variabile della tariffa). Per il 2021 sono state confermate entrambe le misure di sostegno. In particolare è stato previsto un abbattimento del 29% della parte variabile della Tari a favore delle utenze non domestiche appartenenti a determinate categorie, tra le quali enti culturali, sportivi, distributori carburanti, agenzie ed uffici, librerie e cartolerie, alberghi, parrucchiere ed estetiste, banchi di mercato, attività artigianali, industriali, ristorazione, bar e pasticcerie, fiorerie e ortofrutta, discoteche e negozi di beni durevoli. Una misura questa che vale una riduzione del Pef appunto di 483mila euro, di cui 372mila statali. Confermato il meno 40% alle utenze domestiche disagiate, ovvero titolari di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza o con Isee inferiore a ottomila e 265 euro, o Isee inferiore ai 20mila euro ma con almeno quattro figli a carico. Misura questa che vale 16mila euro, alla quale l’amministrazione ha aggiunto il fondo parallelo di 50mila euro per ridurre la Tari 2021 alle utenze domestiche residenti a Osimo che non siano già beneficiare dello sconto del 40 per cento. A queste misure si aggiunge poi l’abbattimento del tributo giornaliero previsto dal Regolamento Tari per le occupazioni di suolo da parte degli esercizi pubblici per lo stesso periodo per il quale è disposta anche l’esenzione dal Canone unico patrimoniale (ex Tosap). Questo provvedimento sul tributo giornaliero ammonta a 11mila euro.