OSIMO – In videoconferenza i Capigruppo consiliari di Osimo si sono riuniti ieri, 7 aprile, per decidere la modalità con cui andare all’approvazione del Bilancio di previsione 2020-2022. La linea decisa all’unanimità è organizzare il Consiglio Comunale in videoconferenza, garantendo a tutti supporto tecnologico e parità di partecipazione.
«Ringrazio i consiglieri per la collaborazione e i toni comprensivi che hanno dimostrato unità di intenti in un momento così drammatico – afferma il presidente Giorgio Campanari -. La richiesta, unanime e legittima, da parte delle opposizioni è stata quella di rifare il bilancio da zero ma non è possibile perché abbiamo estremo bisogno di avere un bilancio pienamente operativo proprio per affrontare al meglio la situazione emergenziale. Sarebbe solamente una perdita di tempo inutile che lavorando con un bilancio provvisorio, come ora, non possiamo permetterci. Però garantisco che, nel giro di poco tempo, anche confrontandomi con il sindaco Simone Pugnaloni e l’assessore al Bilancio Mauro Pellegrini, convocherò un’altra seduta dove portare una variazione ben ponderata che recepisca tutti i decreti che stanno arrivando dagli enti sovraordinati».
Il consigliere di opposizione di “Progetto Osimo futura” Achille Ginnetti ha detto: «Comprendo la necessità di avere un bilancio di previsione e prendo atto dell’impegno del Sindaco e dell’assessore Pellegrini. Più che di “ripartire da zero” abbiamo chiesto che il bilancio fosse integrato con misure concrete che rispondessero alle esigenze attuali e future della popolazione, delle attività economiche e scolastiche, fortemente e a lungo penalizzate dalla pesante crisi causata dalla pandemia. Discutere un bilancio di previsione 2020-22 redatto guardando al passato e pensando a una normalità che non tornerà più a mio avviso stona molto con il periodo che stiamo attraversando e con il futuro che ci attende. L’Amministrazione può intervenire subito sulla proposta di Bilancio depositata inserendo provvedimenti che siano subito utili ai cittadini (esempio, riduzione addizionale Irpef e Imu sulle aree edificabili, aumento del fondo pagamento utenze ecc) presentando degli emendamenti al bilancio. Massima disponibilità a collaborare in questa direzione».
Il Movimento cinque stelle tra le varie cose ha chiesto di abbassare la tassazione e di togliere le opere pubbliche più grandi presentando diversi emendamenti. «Proponiamo di abbassare le aliquote dell’addizionale comunale Irpef, a scaglioni proporzionali al reddito secondo quanto applicato fino al 2019, comportando un minor carico erariale a favore dei cittadini di 404mila euro annui per un totale di un milione e 212mila euro in meno nel triennio – dicono tramite la consigliera Caterina Donia -. Abbassiamo le aliquote Imu che gravano sui terreni edificabili, come già emendato nel bilancio 2019, riducendo i consumi relativi all’illuminazione pubblica. Da anni il Movimento si batte a fianco del comitato No prg 2005 contro l’ingiustizia dell’Imu che centinaia di proprietari osimani sono costretti a pagare a seguito di piani di lottizzazione mai ultimati e con relative responsabilità da non attribuire ai singoli cittadini che stanno pagando le conseguenze. In un momento così difficile poi riteniamo inutile e gravoso prevedere impegni economici importanti a bilancio, a fronte di indebitamenti per quattro milioni di euro per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale che, oltretutto, è già esistente a palazzo Campana, e per la costruzione del palascherma».
Il sindaco Simone Pugnaloni ha replicato a tutti: «Caro Achille, prima di inserire eventuali misure in favore della ripartenza, occorre intanto approvare il bilancio di previsione così come deliberato dalla Giunta per entrare nella fase ordinaria e superare l’esercizio provvisorio che limita ora la spesa per le prime ed importanti misure per fronteggiare emergenza Covid-19 che di fatto produce poi un arresto vertiginoso degli incassi tra le entrate, difficilmente rispetteremo le previsioni Imu, Irpef e Tari. Tre capitoli in entrata che da soli valgono 15 milioni di euro, la metà del totale della spesa corrente, quindi senza incassarli o pensando di incassarne molti meno, è dura oggi pensare ad un’espansione della spesa immediata per misure post Covid-19 in favore di famiglie ed imprese. Sicuramente lo Stato non ci abbandonerà e ci donerà risorse per quadrare gli equilibrio di bilancio sia in termini di competenza che di cassa. Solo allora potremo pianificare con le categorie produttive e sindacati una manovra correttiva puntuale e condivisa. Così abbiamo deciso in videoconferenza nell’incontro organizzato dall’assessore alle attività produttive Michela Glorio con Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Cia. Sostegno mirato che avrà bisogno di abili consigli anche da parte delle opposizioni per non disperdere le poche risorse preziose a disposizione».
Poi ha risposto ai Cinque stelle: «Cara Caterina, ho letto attentamente il vostro emendamento per certi versi condivisibile, ma tre sono i punti che non reggono. Tagliare 440mila euro a beni ed attività culturali non entrando nello specifico delle voci da tagliare è troppo sommario. Ho fatto la somma di due contratti di servizio con Asso (comprensivi delle spese del personale) e i costi per la mostra, la somma è proprio 440mila euro, ciò significherebbe licenziare personale alla Asso e limitare i servizi alla collettività, non mi sembra la scelta migliore. Poi l’altro dato negativo è sugli incassi Irpef che non volete aumenti ma non sappiamo neanche se si riverseranno tutti nelle casse comunali causa Covid-19, nel frattempo abbiamo previsto che la soglia di esenzione per addizionale Irpef aumenti da 11 a 13mila euro, sapendo che a livello nazione la soglia di povertà è ottomila e 500. Si tagliano poi altri 135mila euro genericamente sulla manutenzione delle strade, anche queste risorse sono parte integrante dei contratti di servizio con Osimo servizi, il venir meno comporta licenziamenti e meno sicurezza del manto stradale, non credo quindi che sia la strada giusta per raggiungere l’obiettivo da voi proposto di abbattere l’Imu sui terreni edificabili. Misura da valutare nel post Covid-19 dopo aver analizzato l’andamento dell’incasso Imu generale. Ultimo appunto, forse una svista da parte del vostro movimento, dedicare un milione di euro per l’illuminazione pubblica a led in sostituzione dell’acquisto locali nuova biblioteca. Osimo sta già per siglare un contratto di project financing con il gruppo Astea per un valore di 20 milioni di euro ventennale che prevederà come primo impegno proprio la sostituzione a led dei circa 13mila punti luce in città».