OSIMO – Dopo quattro mesi di indagini, i carabinieri di Osimo hanno individuato l’autore di 24 colpi commessi sul territorio del centro-sud Italia, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, dal settembre scorso.
Il pensionato truffatore è stato scoperto grazie ad alcune segnalazioni, giunte ai militari del Nucleo operativo e Radiomobile di Osimo agli inizi di settembre. Un’anziana nonna riceveva la telefonata da parte del finto Maresciallo dei Carabinieri. Questa la telefonata tipo: «Pronto? Buongiorno signora, sono il Maresciallo dei Carabinieri. Non si allarmi, la chiamo perché suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale. Sta bene ma l’abbiamo trattenuto in caserma. Ci sarebbe una somma da pagare per risarcire il danno e farlo tornare a casa senza problemi giudiziari. A breve passerà a casa l’avvocato per ritirare il denaro».
Così gettava nel panico le sue vittime per convincerle, con l’inganno, a consegnare cifre che potevano arrivare anche a 3 mila euro. In un caso è stato appurato che si è fatto consegnare la tessera bancomat con relativo pin prelevando il massimo del denaro consentito. In alcuni casi non disdegnava nemmeno monili in oro, come ad esempio fedi nuziali, collane con ciondoli raffiguranti un caro congiunto deceduto, che la vittima del raggiro indossava. A Perugia ha anche spintonato l’anziana, scaraventata a terra e poi sul letto, per accedere, con la chiave che costei deteneva tra le mani, alla cassaforte e trafugarla. Nell’anconetano ha “colpito” due volte a Jesi, a Camerano, Sirolo e Ancona.
Nella serata di ieri, giovedì 10 gennaio, a Napoli i militari della Compagnia Carabinieri di Osimo hanno portato a termine l’operazione “True justice 4”, dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Sezione dei giudici per le indagini preliminari e l’udienza preliminare del Tribunale di Ancona, nei confronti del 67enne di origine campana, poliziotto in pensione, ritenuto responsabile di truffa aggravata continuata in concorso, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carta di credito.
Il copione era sempre lo stesso – con la variabile dell’avvocato al posto del Maresciallo oppure del poliziotto – e la truffa veniva ripetuta sistematicamente a ritmi regolari tanto da mettere in atto un vero e proprio pendolarismo criminale. Per eludere le investigazioni utilizzava auto a noleggio, e dopo aver preso i soldi tornava a casa per ripartire per una nuova “trasferta”. L’ammontare del profitto è stimato in circa 100 mila euro tra denaro contante e monili in oro.