CASTELFIDARDO – Riceve la lettera di separazione dalla moglie e per un mese la convivenza sotto lo stesso tetto diventa un incubo. «Se ti separi da me ti ammazzo», marito a processo per maltrattamenti. Sei gli episodi contestati all’uomo, un disoccupato con lavori saltuari di 47 anni, finito sul banco degli imputati. Tra il febbraio e il marzo 2013 avrebbe maltrattato la moglie, anche alla presenza dei due figli, con la quale era spostato da più di dieci anni. Oggi, al tribunale di Ancona, è stata sentita la donna, che ha ripercorso davanti al giudice Alessandra Alessandroni e al pm Valentina Pupo i fatti vissuti.
Il giorno della festa della donna il marito, dopo averla strattonata per le scale, le avrebbe portato via il figlio di pochi anni. «Ero uscita dalla doccia – ha riferito in aula – dovevo andare a festeggiare a cena da una amica, come aveva fatto tante altre volte in occasione dell’8 marzo. Lui ha iniziato ad urlare. Poi mi ha preso il cellulare e mi ha strattonata per le scale. Infine ha preso nostro figlio piccolo, e lo ha portato via in auto, scalzo. Non sapevo se chiamare i carabinieri. Ero terrorizzata. Dopo un po’ è ritornato. Io avevo chiamato anche i miei genitori e mia madre aveva paura per me, mi diceva “Chiuditi dentro che questo ti ammazza”».
Tra gli altri episodi riferiti dalla donna anche quello quando il marito l’avrebbe chiusa dentro in casa e le avrebbe preso le chiavi dell’auto per non mandarla al lavoro. Un giorno le avrebbe puntato un cacciavite e le avrebbe detto: «Se ti separi da me ti uccido». E ancora quando l’ha accusata di essere lei, in una foto di una chat di incontri con altri uomini, quello quando lui voleva andare a fare una scenata al posto di lavoro della donna, accusandola di avere altri uomini. «Mi apostrofava – ha sottolineato la donna sempre in aula – in malo modo, come una prostituta».
Il 47enne avrebbe tentato, in una occasione, di farla finita ingerendo farmaci da banco e minacciando la moglie di buttarsi dal balcone. La donna ha fatto la prima denuncia il 23 marzo 2013, ai carabinieri che sono intervenuti due volte nella sua abitazione, a seguito di episodi di maltrattamento. Oggi doveva testimoniare anche l’imputato, difeso dall’avvocato Fabrizio Menghini, ma non era presente. Il 47enne verrà ascoltato nella prossima udienza, fissata per il 16 maggio. L’uomo ha sempre respinto ogni accusa.