OSIMO – I due anni di emergenza sanitaria hanno portato conseguenze negative per lo sviluppo delle relazioni sociali. L’isolamento, il distanziamento e la mancanza di socialità hanno influito sui giovani che, anche a Osimo, esprimono in varie forme il loro disagio e il bisogno di ritrovarsi generando episodi di bullismo e degrado urbano, costringendo a un più intenso presidio del territorio, anche da parte delle forze dell’ordine congiunte, confermato anche per questo fine settimana. «Come amministrazione comunale abbiamo organizzato un incontro a marzo con diverse associazioni per far fronte al problema e in quella sede è stata lanciata l’idea di sottoporre ai giovani un questionario con l’obiettivo di raccogliere le loro richieste per vivere meglio nella propria città», dice il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni.
Osimo e il questionario sui giovani “Dì la tua”
Al “Dì la tua” che il Comune ha pubblicato sul sito web e destinato ai giovani hanno risposto in più di 300, per la maggior parte, l’85%, tra gli 11 e i 20 anni. Alla domanda “quali proposte per una città migliore” i giovani hanno risposto con proposte che possono essere classificate principalmente in quattro ambiti: sicurezza, ambiente, eventi e servizi. Per il primo punto hanno fatto riferimento al maggior senso civico e rispetto dell’ambiente, alla necessità di avere più marciapiedi, servizi di trasporto che colleghino periferia al centro e più controlli per poter incontrarsi con gli amici senza essere infastiditi. Per quanto riguarda l’ambiente, hanno chiesto maggior uso di fonti energetiche non inquinabili, più verde, utilizzo degli spazi verdi anche attrezzati per attività adatte ai giovani, piste ciclabili. Secondo quei ragazzi mancano eventi culturali e musicali per giovani, luoghi di incontro e discussione su argomenti prettamente giovanili, spazi di ascolto e aiuto psicologico, iniziative specifiche nelle frazioni.
Alla domanda “Che cosa manca nella tua città per i giovani” hanno proposto cinema, sale giochi, concerti per giovani, spazi aggregativi, librerie, incontri culturali su tematiche per giovani. I dati emersi dal questionario saranno oggetto di un prossimo incontro con tutti i soggetti coinvolti. «È infatti necessario, per dare risposte mirate, costituire un “patto educativo di comunità” che coinvolga quanti più attori sociali del territorio. L’amministrazione ha partecipato nell’ambito delle politiche giovanili a due bandi: “Educare in comune” indetto dal Dipartimento delle politiche famigliari presentando due proposte progettuali entrambe risultate ammissibili a valutazione, e “Spazi aggregativi di prossimità 2022”, in attesa di esito».