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Osimo, è scontro sulla “chiusura” del Museo civico

In queste ore il trasferimento della "Natività di Gesù" di Claudio Ridolfi ha fatto scattare le ire dell'ex sindaco. Ecco cosa sta succedendo

La "Natività di Gesù"
La "Natività di Gesù"

OSIMO – C’è una polemica che sta infiammando la politica cittadina e riguarda il presunto smantellamento del Museo civico cittadino. «È stato smembrato dal sindaco e dall’assessore alla Cultura il museo civico di Osimo che poteva benissimo essere trasferito in altre sale di palazzo Campana». Ad affondare l’amministrazione comunale è l’ex sindaco Stefano Simoncini, attuale consigliere delle Liste civiche alla minoranza che guarda al quadro la “Natività di Gesù” del maestro veneto Claudio Ridolfi con commozione: «Quest’opera è del maestro Ridolfi (Verona, 1570 circa-Corinaldo, 1644), allievo del grandissimo Paolo Veronese e poi di Federico Barocci, che visse tra Veneto e Marche (Urbino e Corinaldo). Questa meravigliosa tela conservata nel nostro Museo civico raffigura una delicata Natività di Gesù, in un dolce e silente notturno. L’opera, che andrebbe restaurata, era collocata nella demolita chiesa di Santa Maria della Piazza, addossata al palazzo comunale e affacciata su piazza Boccolino, di proprietà della confraternita di San Giovanni Decollato. È una delle perle del Museo civico di Osimo, proprio oggi smembrato e trasferito in deposito all’ex seminario che non potrà più esser visitato. Uno sfregio al patrimonio culturale cittadino da Pugnaloni e company con il pessimo assessore alla cultura Pellegrini a ogni richiesta di valorizzare i nostri tesori».

Il Campana

La presidente del cda del Campana Gilberta Giacchetti afferma: «Non nego una sorta di preoccupazione come cittadina e come presidente dell’Istituto Campana. Stamattina uscendo da palazzo Campana noto il camion traslochi opere d’arte in piazza Dante e vedo che al museo civico inizia l’ imballaggio delle opere che verranno depositate al seminario di Osimo. Sicuramente l’ Amministrazione Comunale avrà ponderato e scelto la soluzione migliore a salvaguardia delle opere del museo civico. Ma una domanda mi sorge spontanea: queste opere che verranno accatastate in deposito “vedranno la luce” a breve o cadranno in un possibile dimenticatoio? D’altra parte pur preannunciato dall’Amministrazione un possibile trasloco, al Campana non era giunta notizia dell’imminente dismissione del museo civico. Il museo è rimasto chiuso per cinque anni in parte a causa dell’inagibilità dei locali giunta nel 2017. Possibile che in questo lungo periodo non è stato fatto alcun progetto museale per evitare che le opere passassero in un deposito? Oltretutto consapevoli dell’ importante patrimonio presente nel museo, ci siamo attivati per richiedere un incontro al Comune al fine di valutare un’altra possibile soluzione all’interno del Palazzo Campana. Della richiesta non abbiamo avuto alcun riscontro».

La replica dell’amministrazione

Il sindaco Simone Pugnaloni replica: «Nell’ultimo consiglio comunale, nell’ambito della variazione di bilancio, è stata approvata una spesa di 12mila e 500 euro per il trasloco delle opere del museo civico. Proprio oggi sono partiti gli interventi di trasporto e facchinaggio per trasferire le opere dalla sede attuale del museo a palazzo Campana all’ex seminario vescovile in via Chiaravallese. La sede attuale è chiusa ormai da quasi cinque anni a causa del sisma 2016 che ha provocato danni in quell’ala di Palazzo Campana, che per la ristrutturazione ha infatti ottenuto i fondi dall’Ufficio ricostruzione. In attesa dell’avvio dei lavori da parte dell’Istituto Campana e, conseguentemente, dell’adeguamento e riapertura dei locali che ospitavano il museo civico, l’amministrazione comunale ha lasciato vuoti quegli spazi trasferendo le opere all’ex seminario, che è già affittato per ospitare la scuola media Leopardi. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è riaprire quanto prima il museo civico, con priorità ai locali di palazzo Campana se e quando saranno ripristinati. L’impegno dell’amministrazione per valorizzare arte e cultura di Osimo non è mai venuto meno, basti pensare agli impegni per riaprire l’ex cinema, per avere un Ridotto del teatro La nuova Fenice, per le mostre al Campana e le varie rassegne di spettacoli, per il sito archeologico di Montetorto e gli itinerari delle fonti storiche. Tra i prossimi obiettivi anche la riapertura in sicurezza del museo civico».

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