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Babygang, «repressione» o «educazione»? È polemica a Osimo

Sugli ultimi episodi di vandalismo con protagoniste gruppi di ragazzini, l'opinione si spacca in due. Intanto la Polizia è in tour per le scuole per trattare i fenomeni del bullismo e cyberbullismo

I controlli del fine settimana a Osimo
I controlli a Osimo

OSIMO – Opinione pubblica e politica sono spaccate in due sugli episodi che hanno visto protagoniste baby gang in centro a Osimo nelle ultime settimane. C’è chi chiede più repressione. «Prendo atto che da qualche settimana questi episodi sono diminuiti grazie all’impegno per provare ad arginare il problema. Torno però ad insistere sull’importanza della repressione – dice il consigliere di Progetto Osimo futura Achille Ginnetti -. Siamo d’accordo che non rappresenta l’arma né per contrastare questi fenomeni né per prevenirli ma è utile per far comprendere che c’è un limite che, se oltrepassato, può sfociare in trasgressione e in comportamenti di micro e macro criminalità. Per risolvere questa situazione occorre una risposta energica, non solo per salvaguardare chi abita in centro, ma anche per non far passare il messaggio che ad Osimo tutto è permesso».

Una mozione sul tema sarà discussa in Consiglio proprio domani, mercoledì 22 dicembre, firmata dall’altra parte dell’opposizione, la Lega assieme alle Liste civiche. Il vicesindaco Paola Andreoni, in veste di insegnante all’istituto scolastico “Caio Giulio Cesare”, in sede di incontro per la presentazione della scuola ai futuri alunni ha parlato piuttosto di educazione delle nuove generazioni: «Sono stati organizzati incontri con le terze classi della scuola secondaria e i poliziotti del Commissariato. Si è parlato di cyberbullismo e bullismo, preoccupazioni che caratterizzano il periodo post pandemico che ha visto proliferare la piccola criminalità anche a Osimo. Ci siamo interrogati come poter aiutare i ragazzi a scuola, anche i genitori ci chiedono aiuto. La risposta è con attività per offrire un momento di formazione».

Il commissario Agnese Marinelli a scuola

La Polizia a scuola

Giovedì scorso infatti, 16 dicembre, personale del Commissariato di Polizia di Osimo ha incontrato un centinaio di ragazzi delle classi terze della scuola media “Ciao Giulio Cesare” per parlare di bullismo e di cyberbullismo, fenomeni tristemente diffusi tra gli adolescenti. L’incontro si colloca nell’ambito della campagna alla legalità fortemente voluta dal Questore di Ancona, Cesare Capocasa, per diffondere la cultura dei valori civili tra gli studenti delle scuole del territorio, partendo proprio dal rispetto delle regole e degli altri, che hanno la nostra stessa dignità.

Il commissario Agnese Marinelli, davanti ad una platea molto attenta, ha spiegato come si atteggia il comportamento del bullo e del cyberbullo, quali sono le devastanti conseguenze psicofisiche sulla vittima profondamente umiliata o esclusa dal gruppo dei pari e come ci si può difendere, ma soprattutto cosa possono fare gli “spettatori” per aiutare l’amico in difficoltà. Ha ricordato ai ragazzi che con la legge sul cyberbullismo del 2017 è stato introdotto lo strumento dell’ammonimento del Questore: una misura di prevenzione rivolta ai maggiori di 14 anni che consente di intervenire velocemente ed efficacemente nei confronti del cyberbullo, in un’ottica rieducativa e riparativa, senza conseguenze penali; la finalità dell’ammonimento è rendere consapevole il minore “bullo” della gravità del gesto compiuto, fargli rimuovere il materiale diffuso in rete ed avvertirlo che del fatto che certi comportamenti sono perseguibili penalmente.

Le domande che i giovani studenti “nativi digitali” hanno posto al commissario Marinelli, a conclusione dell’incontro, sono state occasione per metterli in guardia dai pericoli e rischi dei social, in mondo virtuale che può avere ripercussioni gravissime su quello reale. Il prossimo appuntamento con altre classi dell’istituto comprensivo diretto dal dirigente scolastico Fabio Radicioni è fissato per giovedì 13 gennaio.