OSIMO – Sarà votato dal Consiglio comunale ad aprile il Piano triennale degli investimenti di Osimo che prevede un nuovo museo dedicato alla Festa del Covo e alla civiltà contadina. L’investimento è finanziato dalla Regione Marche che erogherà un contributo di 500mila euro, in aggiunta ad un contributo di 50mila da parte del Comune tramite alienazioni. L’esigenza di un nuovo museo nasce dalla necessità di esporre in maniera adeguata i tanti carri realizzati negli anni per la Festa del Covo, che ad oggi sono in parte in un magazzino, ed in parte in un locale al centro commerciale Il Covo di Campocavallo.
«L’occasione è quindi importante per dare luce ad una grande tradizione osimana, raccontando la civiltà contadina che tanto ha da raccontare nelle nostre terre della Valmusone», dice il gruppo di maggioranza Energia nuova. La storia della festa del Covo parte il 13 agosto 1939. L’idea fu concepita da Clemente Ciavattini, un anziano contadino di Campocavallo, che decise di dar vita al progetto con l’aiuto dei suoi figli per realizzare nella sua casa colonica il primo covo, che rappresentò la Corona dell’Incoronazione, già posta nel santuario di Campocavallo dove si venerava la Beata Vergine addolorata dal 1892. Da quell’anno in poi la festa è sempre più evoluta riproducendo santuari di tutto il mondo. L’anno scorso il sindaco Simone Pugnaloni ha stretto la mano commosso a papa Francesco accanto alla delegazione dei maestri osimani del covo con in mano il cuore della città.