OSIMO – Si sono riuniti gli esponenti di Fratelli d’Italia oggi, 3 ottobre, al bar “La gironda” per discutere del caso Asso di Osimo. A sollevarlo il consigliere comunale del Gruppo misto Maria Grazia Mariani, presente accanto al portavoce regionale di FdI Carlo Ciccioli, al capogruppo in consiglio regionale Elena Leonardi e al portavoce provinciale Lorenzo Rabini.
«Sono qui non per accusare o difendere qualcuno ma semplicemente per esporre i fatti di una vicenda che vede coinvolta la Asso, azienda speciale del Comune di Osimo e quindi ente pubblico, che eroga servizi sociali quali asili nido, mense scolastiche, sostegno all’handicap, finanziati con soldi pubblici e le rette pagate dagli utenti – ha esordito Mariani -. È partito tutto dall’esposto di una lavoratrice coraggiosa. Nel novembre 2014 il Ministero del Lavoro, l’Inps e l’Inail hanno mandato i loro ispettori per verificare cosa stesse succedendo nella gestione del personale. Ad agosto di quest’anno, dopo quasi quattro anni, l’attività di accertamento è terminata con tre verbali: l’Ispettorato del lavoro ha contestato alla Asso 396mila euro di contributi non versati, 208mila euro di sanzioni a carico dell’ex presidente Graziano Palazzini, attualmente consigliere comunale delle Liste civiche, per il periodo dal primo gennaio 2012 al 6 luglio 2014, e 13mila euro di sanzioni a carico del presidente Fabio Marchetti, già consigliere comunale del Pd, attualmente amministratore delegato di Astea spa e Centro Marche acque, per il periodo successivo al 7 luglio 2014. In totale la Asso insomma è chiamata a versare 617mila euro».
Poi la consigliera è entrata nello specifico: «Nel primo verbale vengono contestati: lavoratori in nero (sei), utilizzo dei voucher in frode alla legge (118 dipendenti), disconoscimento di co.co.co., uso illegittimo di co.co.pro (cinque lavoratori) e il rimborso chilometrico. Il secondo e terzo verbale contestano la retribuzione a 77 lavoratori per la stessa mansione con l’alternanza di voucher e prestazioni occasionali. In più non è stato richiesto il casellario giudiziale. La trasformazione da srl ad azienda pubblica poi, avente efficacia dal primo gennaio 2014, ha comportato un mutamento della natura della ditta e quindi della normativa di riferimento, la revisione dell’inquadramento ha prodotto il passaggio dalla gestione Inps al fondo pensioni cassa ex Inpdap: tutti i contratti di lavoro non derivanti da concorso pubblico sono da considerare illegittimi. Il tutto è stato inviato alla Guardia di finanza». C’è anche un fascicolo aperto in Procura.
Si attendono sviluppi ora che il caso è esploso: il sindaco Pugnaloni invita alla cautela e ad attendere l’esito del terzo grado di giudizio.