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”Mi stai a cuore”, a Osimo la giornata dedicata alla prevenzione cardiovascolare

Un pomeriggio per sensibilizzare la popolazione sulla necessità di adottare corretti stili di vita. È questo l'obiettivo dell'iniziativa che si terrà domani, sabato 26 maggio, presso l'oratorio della Chiesa di Campocavallo. Dalle ore 14.30 alle ore 18.30 tre medici saranno a disposizione dei cittadini per valutare gli elettrocardiogramma gratuiti

OSIMO- Elettrocardiogramma gratuiti domani, sabato 26 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 18.30 presso l’oratorio della Chiesa di Campocavallo di Osimo. L’iniziativa, che rientra nell’ambito del progetto “Il medico dal cittadino – Medicina in itinere”, promossa dall’Associazione Onlus Comitato Pasteur e dal Circolo culturale +76 in collaborazione con CRI, comitato di Osimo e con il contributo della TM Tecnomedical, si propone di sensibilizzare la popolazione circa la necessità di adottare corretti stili di vita per prevenire le malattie cardiovascolari. Tre medici in campo che eseguiranno gli elettrocardiogramma gratuiti e informaranno la cittadinanza sulle buone prassi per la prevenzione: il dottor Francesco Pellegrini, specialista in cardiologia e medicina interna ed ex primario della cardiologia dell’Ospedale di Osimo, il dottor Guido Sampaolo, cardiologo e medico di medicina generale e il dottor Nicola Tarquinio, dirigente medico di medicina interna presso l’Ospedale di Osimo-Inrca.

Gilberta Giacchetti Medico presso la Clinica di Endocrinologia degli Ospedali Riuniti di Ancona

«Un progetto reso possibile grazie alla sensibilità dei medici – precisa la dottoressa Gilberta Giacchetti, endocrinologa ed organizzatrice della giornata di prevenzione cardiovascolare – che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro professionalità per questa iniziativa, oltre che dei volontari delle associazioni che vi partecipano. Cercheremo di portare il nostro impegno sul territorio per quanto riguarda i problemi della salute, perché è necessario fare formazione e informazione presso la cittadinanza. La mortalità delle patologie cardiovascolari rispetto al passato si è ridotta, questo significa che negli anni si è lavorato bene nella prevenzione».

Tuttavia, nonostante i progressi compiuti dalla medicina, le patologie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte e di invalidità nei paesi sviluppati, come spiega il dottor Francesco Pellegrini, specialista in Cardiologia e Medicina Interna, ex primario della Cardiologia dell’Ospedale di Osimo. Un’incidenza che aumenta con il progredire dell’età.

Cardiopatia ischemica e ictus cerebrale, sono le più gravi e invalidanti, mentre lo scompenso cardiaco è tra le patologie più frequenti in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione. Oltre a causare mortalità queste patologie, in particolare l’ictus possono lasciare alterazioni funzionali, portando a non camminare e a non parlare più.

«La prevenzione è un elemento molto importante e si attua abbattendo i fattori di rischio – precisa il cardiologo – quali ipertensione ipercolesterolemia, diabete, iperglicemia, fumo di sigaretta e sindrome metabolica». Nella prevenzione delle patologie cardiovascolari gioca un ruolo fondamentale il medico di base, come sottolinea Pellegrini, poi sono importanti i controlli periodici di colesterolo, glicemia, trigliceridi, acido urico e pressione arteriosa. Fondamentale anche l’elettrocardiogramma, perché come precisa il cardiologo «molte volte il danno miocardico, sia esso ischemico, sia esso ipertensivo porta ad una turba del ritmo che si chiama fibrillazione atriale. Infarto miocardico ed ictus cerebrale agendo rapidamente possono avere una prognosi migliore. È importante in questo senso valutare correttamente i segni prodromici, per questo stiamo lavorando molto per diffondere la loro conoscenza tra la popolazione. Se per l’infarto miocardico oramai le persone sanno già che con un dolore al braccio, allo stomaco o al torace devono correre in ospedale, allo stesso modo se si perde la coscienza e poi non si riesce a parlare, a vedere bene, a muovere una mano, un braccio, una gamba o non si riescono a muovere bene occhi e bocca, è importante non sottovalutare questi segni e andare velocemente in ospedale, perché ictus e cardiopatia ischemica possono regredire se trattate tempestivamente». Il tempo diviene un fattore fondamentale in questo senso, perché come spiega Pellegrini «il tempo è cuore ma è anche cervello: arrivando presto in ospedale si può risparmiare un pezzo di cuore, se c’è un infarto in atto, ma anche di cervello nel caso di un ictus».