OSIMO – Lunedì 18 gennaio la giunta osimana ha deliberato una proposta di regolamento per il Piano antenne che aprirà la fase partecipativa di discussione con la città e con le società di comunicazione sulle aree pubbliche indicate dal Comune per future e possibili ubicazioni di antenne. L’amministrazione comunale poi porterà al dibattito del Consiglio il nuovo regolamento.
«In Italia nel corso del 2020 è cresciuta l’insistenza verso la nuova tecnologia 5g e, a tutela della salute dei nostri concittadini, in qualità di massima autorità sanitaria cittadina, mesi fa ho firmato un’ordinanza che vietava l’installazione del 5g fino ad approvazione del nuovo regolamento-Piano antenne per la città di Osimo – afferma il sindaco Simone Pugnaloni -. Nel frattempo però il Governo ha esautorato i sindaci dal potere di ordinanza a tutela della salute pubblica sulla questione. Le società di comunicazione in particolare Fastweb ed Iliad si sono opposte alla mia scelta promuovendo ricorso al Tar».
È uscita infatti in queste ore la sentenza del Tar Marche che conferma che tre antenne telefoniche (due a Campocavallo e una a Passatempo) possono essere installate.
Il commento del gruppo consiliare delle Liste civiche: «Pesante sanzione nel merito a carico del Comune che non avrebbe redatto né il Piano antenne né altro per non consentire l’installazione delle antenne. Il Tar ha ritenuto che la sola ordinanza del sindaco non serve a nulla. Il Comune condannato a versare 3mila euro per le spese legali. In sostanza l’Amministrazione comunale, ecologista e ambientalista, si è limitata ad emettere un provvedimento che pacificamente non può contrastare la realizzazione delle antenne. Il solito sistema delle promesse. Ci “mettiamo nei panni” di tutti coloro che hanno chiesto una presa di posizione efficace al Comune di Osimo per non far installare altre antenne sul territorio della città, nei pressi di popolose frazioni come Campocavallo e Passatempo. Con un’Amministrazione meno ecologista di facciata e più attenta ai problemi di tutti non ci sarebbe stata una debacle del genere, che dimostra lo scarso interesse per i cittadini, di questa Amministrazione».
L’orientamento dell’Amministrazione comunale è stato quello di aprire un canale di dialogo con tutte le società di comunicazione sulle future installazioni da effettuare nel territorio di Osimo esprimendo un indirizzo chiaro che in via principale prediligeva installazioni su aree pubbliche. L’area pubblica permette al Comune un maggiore potere contrattuale.
«Ad oggi si è svolto un grande lavoro di squadra che ha portato appunto lunedì scorso in giunta a deliberare una presa d’atto di proposta di regolamento che aprirà la fase partecipativa di discussione con la città, con la Consulta e la Commissione Ambiente e territorio, con i Comuni limitrofi e le società di comunicazione sulle aree pubbliche indicate dal Comune per future e possibili ubicazioni di antenne di ogni tecnologia – continua il primo cittadino -. L’Amministrazione comunale porterà al dibattito del Consiglio comunale il nuovo regolamento solo dopo aver incontrato tutti. La proposta di regolamento racchiude una lavoro molto professionale che ha individuato per la prima volta un catasto delle antenne esistenti, le aree dove per legge è possibile installare ogni tipologia di antenne, le aree di interesse di interesse dei gestori e quelle pubbliche che mette a disposizione il Comune. Preso atto che un no non sarà più possibile formularlo verso i gestori di telefonia, l’obiettivo è far incontrare le esigenze della telefonia con quelle del rispetto dell’ambiente e dei cittadini. La sentenza è stata una sorpresa per tutti perché con il gestore Iliad abbiamo aperto un canale di dialogo che ci ha portato a definire un percorso comune. Un “accordo informale” che si tramuterà sicuramente in fatti concreti. Ad oggi solo Iliad ha proposto l’installazione di antenne 5g mentre gli altri gestori hanno consegnato al Comune, come ogni anno, l’indicazione delle aree di interesse. Sulla base di esse e del nuovo regolamento del Comune troveremo una via comune per il progresso ma anche per il rispetto dell’ambiente e dei nostri concittadini».