OSIMO – «Ci sono le leggi obsolete, i “carrozzoni” vecchi, che costano ai contribuenti un mare di soldi. Solo così posso giustificare quello che accade. Ottomila e 889 euro da pagare alla provincia di Ancona per la mia pericolosissima insegna che ha causato migliaia di incidenti davanti al mio negozio. È così che vanno le cose e non sono stato l’unico a subire questa ingiustizia. Noi però siamo commercianti e continuiamo a lavorare».
A confidarlo Rossano Stura, non mancando di usare il sarcasmo. La grossa insegna pubblicitaria che porta il suo cognome, posta tra due piloni all’ingresso dell’area dove è situato “Sinergy”, il negozio di elettrodomestici a Padiglione di Osimo, adesso giace a terra, rimossa dallo stesso titolare. «Questa cosa che mi è successa è pure più grave dei quattro tentativi di furto che ho subito nel mio negozio», continua. Secondo il codice della strada quell’insegna, così come molte di altrettanti esercizi commerciali dell’osimano e non solo, non è conforme alle disposizioni di legge perché la sua sola presenza è fonte di distrazione per gli automobilisti alla guida. Stura nel 2015 aveva deciso di presentare ricorso che però non è stato accolto: «A suo tempo avevo deciso di affidarmi alla giustizia. La sanzione è stata raddoppiata in secondo grado con l’aggiunta delle spese legali – chiude Stura -. Pagherò, sono un cittadino onesto, ma ho difficoltà ad accettare tante ingiustizie, come questa e le spaccate dei malviventi in danno al mio negozio».