OSIMO – L’emergenza Coronavirus non ferma la cultura e la voglia di raccontare. Dal 10 al 12 dicembre tutti insieme, adulti, adolescenti e bambini si raduneranno attorno a storie ed emozioni da leggere, ascoltare e narrare. Uniti, ma a distanza, attraverso il web e le nuove tecnologie che da strumenti per isolarsi quest’emergenza ha trasformato nell’unico modo per stare in contatto con le persone care e, in questo caso, per allargare il cerchio dei racconti. L’ispirazione della seconda edizione della “Notte dei racconti” promossa dall’istituto scolastico “Laeng-Meucci” di Osimo-Castelfidardo è la “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, per preparare le giovani generazioni a vivere la società in uno spirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà. Con un’attenzione particolare alle donne.
Numerosi anche quest’anno i partner dell’iniziativa, l’Amministrazione comunale, gli istituti comprensivi della città di Osimo, le librerie, la biblioteca comunale, la Consulta Donne Pari opportunità e tanti ospiti che animeranno le tre giornate dell’iniziativa.
La giornalista Asmae Dachan, il cinerepoter Rai Nino Fezza con Maria Luigia Alimena, Coordinatrice Regionale Confial Migranti Calabria, Padre Alberto Maggi, biblista e vaticanista, Pina Ferrario Fazio, consigliera di Parità Effettiva per la Provincia di Ancona, Giancarlo Visitilli, docente, giornalista e scrittore, Antonella Stelitano, scrittrice, e la campionessa olimpica Lucia Morico. iN più letture animate a cura della libreria Booklet di Anna e della scuola primaria “Marta Russo” e laboratori di lettura creativa a cura delle scuole dell’infanzia “Caio Giulio Cesare”.
«Autorevoli compagni di viaggio a riflettere e ad interpretare questo tempo con accenti di speranza», commentano dalla scuola, soddisfatta in questi giorni per un grande risultato raggiunto. Il corso di Meccanica e Meccatronica della sede di Osimo dell’istituto infatti è risultato al primo posto nelle classifiche Eduscopio (portale della Fondazione Agnelli che dà i voti alle scuole italiane) che analizzano il criterio della coerenza tra gli studi frequentati e il lavoro trovato e l’indice di occupazione, cioè la percentuale degli occupati che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma.