OSIMO – È stato scoperto un ingresso alla cisterna romana sotto la piazza principale di Osimo. Ad annunciarlo il dottor Stefano Finocchi, archeologo della Soprintendenza: «Già nel 2016 si era avuta una prima conferma della localizzazione del foro a seguito del rinvenimento, nelle prime due arcate del loggiato, della pavimentazione in blocchi rettangolari di calcare regolari. Gli scavi di questi giorni hanno riportato alla luce altri tratti ben conservati della stessa pavimentazione, che ora sappiamo estendersi almeno fino all’ingresso attuale del Comune. Gli scavi recenti dimostrano, inoltre, la connessione esistente tra l’area del foro e la cisterna romana per la raccolta delle acque, di cui già nel 1608 furono individuati cinque ambienti comunicanti a una vasca. Il rinvenimento della vera (sorta di balaustra) di accesso al serbatoio della cisterna in corrispondenza del loggiato del palazzo comunale e del muro perimetrale del serbatoio sembrerebbero confermare l’ipotesi di Antioco Onofri che nel 1682, nella sua storia della città di Osimo, parlava invece di dieci ambienti».
Gli attuali scavi effettuati in centro da parte di Astea per il rinnovo dei sottoservizi sono stati eseguiti, fin dall’inizio, sotto il controllo della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche con la presenza di personale specializzato nell’attività di assistenza archeologica in corso d’opera, attività garantita dalla società Pangea con il dottor Marco Ambrosi. La vera è realizzata con blocchi in arenaria incassati nella pavimentazione del foro, impostata al di sopra dell’estradosso della volta della cisterna, ed è posta all’incirca a metà della navata stessa.