OSIMO – «Il caso dell’anziana morta in casa da giorni e vegliata dalla figlia riapre il tema di come dover ripensare al sociale a Osimo. Senza una piattaforma capillare di soggetti pronti a prevenire e intervenire, il rischio di sempre maggiori carenze dei servizi sociali è dietro l’angolo».
Il consigliere delle Liste civiche Dino Latini lancia un allarme dopo la scoperta del cadavere nella casa di via Recanati lo scorso 7 maggio, vegliato per giorni dalla figlia 51enne disabile. «Questa amministrazione ha sfruttato la Asso solo per manifestazioni di spettacolo e turismo, lasciando regredire ogni innovazione nel campo dell’aiuto alle persone in difficoltà. Non a caso dei 90 anziani assistiti nel 2014 ora ce ne sono 30. I servizi sociali del Comune poi sono schiacciati dalla mole di domande quotidiane legate più a risposte di corto respiro che a un disegno di mappatura delle esigenze della povera gente. I servizi sociali devono essere, con l’aiuto della polizia municipale, un costante appoggio quotidiano per chi soffre, con monitoraggi e prevenzioni innovativi e continui (con domotica, social, verifiche di persona) e una macchina organizzativa fatta di risorse umane adeguate. Prima bisogna avere una squadra di pronto intervento del sociale che faccia riconnettere le persone sole, anziane e in difficoltà con Osimo, poi vengono il teatro, le grotte e tutte le altre manifestazioni che oggi invece occupano l’80 per cento delle risorse per il sociale».
La replica del Pd alla maggioranza in tema di sociale: «Nel 2018 sono stati attivati già tre progetti per il sostegno alle classi indigenti: al nuovo Emporio solidale la Caritas ha rilasciato 122 tessere a residenti che hanno punti a disposizione per andare a fare la spesa, è partito “Abitare solidale” per dare una casa a coloro che non possono permettersela a un fitto a prezzi modici e poi “Famiglia al centro” in collaborazione con la casa di riposo Grimani Buttari per l’assistenza agli anziani a domicilio».