OSIMO – Oltre 70 società sportive osimane dai primi di marzo hanno visto la loro attività quasi azzerata dal divieto di aggregazione per difendersi dalla virulenza del Covid-19. Diverse, già in difficoltà nel mantenere i bilanci in pareggio e spesso indebitate quando si sono accollate l’onere di ammodernare e mantenere in efficienza gli impianti sportivi, si vedono oggi costrette a pagare affitti, tasse, mutui, utenze e compensi a fronte di zero entrate.
«Servono aiuti concreti che anche l’amministrazione comunale, in attesa di eventuali e auspicabili aiuti statali e magari europei, deve mettere in campo a favore di quelle società. Sono molte che sempre si sono spese per garantire la diffusione e la proliferazione dello sport inteso nel senso più ampio del termine – dice Sandro Antonelli delle Liste civiche -. Diverse sono le iniziative che l’amministrazione può adottare come la sospensione temporanea, almeno fino alla ripresa completa delle attività, dei versamenti dei canoni di locazione relativi all’uso di impianti sportivi comunali o anche la revisione dei contratti di concessione che alcune società hanno stipulato con l’amministrazione. Questo potrebbe avvenire sia attraverso il semplice prolungamento della durata della concessione sia rinegoziando i termini del rapporto (canoni) soprattutto nel caso di quelle società che hanno investito negli impianti e nella loro manutenzione. Tenuto conto dei protocolli gestionali che sarà necessario rispettare per una ripresa in sicurezza delle attività sportive, che tradotto in termini economici significa maggiori costi, il Comune potrebbe organizzare, in collaborazione con la Protezione civile, un gruppo di volontari che sia di supporto alle varie società».