OSIMO – “Quando tu sei vicino a me” è il verso di una celebre canzone di Gino Paoli e a cantarla, spesso a squarciagola, è Milena, uno degli ospiti del punto di riferimento in Italia per la riabilitazione e la valorizzazione di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Quella frase diventa il titolo dell’ultimo film della regista nata ad Ancona Laura Viezzoli, prodotto da Ladoc con Rai cinema e il contributo del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo, che sarà presentato in concorso martedì 23 novembre al più antico festival di documentari europeo, il Festival dei popoli, nello Spazio cinema Alfieri di Firenze alla presenza della regista. Durante l’arco di quattro stagioni, sette ospiti del centro della Lega del filo d’oro di Osimo accompagnano la regista alla scoperta del loro mondo, un microcosmo con una straordinaria concentrazione di linguaggi diversi in cui si usa prevalentemente il tatto e, alla distanza di una mano, ci si scambia informazioni, si bisticcia, si impara e si scherza, e dove regna, a dispetto dei limiti fisici, un’intensa vita affettiva e comunicativa. Il film è già stato premiato alla sua anteprima mondiale al Ji.hlava international documentary film festival in Repubblica Ceca (26-31 ottobre). “Quando tu sei vicino a me” si inoltra fra le colline marchigiane per trovare una comunità dove il linguaggio verbale è solo uno dei tanti per esprimersi.
«La regista ci aveva contattato perché si era subito appassionata alla comunicazione che si usa all’interno del Filo d’oro. Ha visto i nostri ospiti come persone piene di risorse. La proposta di realizzare questo docufilm l’abbiamo accettata subito – dice il presidente Rossano Bartoli -. La lavorazione è stata molto lunga. Le riprese sono state fatte in più periodi coinvolgendo un certo numero di ospiti del centro di Osimo. C’è anche un bambino del diagnostico. Sono implicate le famiglie, il personale. Si è cementata una conoscenza che è sfociata in amicizia. Sarà proiettato l’8 dicembre ad Ancona per il Corto dorico alla Mole. Abbiamo visto questa iniziativa come un modo per raccontare con occhi di un regista l’esperienza che si vive al centro. Siamo davvero contenti del risultato raggiunto e ci auguriamo che chi lo vedrà possa apprezzare lo sforzo di Viezzoli e il valore dell’intervento che dal 1964 il Filo d’oro attua». La comunicazione esiste se c’è presenza e interazione con l’altro insomma. Il metodo Malossi, la lis tattile, il pittografico, l’oggettuale, il Tadoma e altri linguaggi individuali creati ad hoc al centro, così come la macchina da presa della regista, diventano ponti fra le persone.