OSIMO – È stata presentata stamattina, 8 ottobre, la nuova governance della Lega del filo d’oro di Osimo. Dal ruolo di segretario generale Rossano Bartoli assume adesso la presidenza, affiancato dai vice Luisiana Sebastianelli e Valerio Fedeli, con tutte le responsabilità previste dallo statuto e con l’aggiunta di deleghe operative in alcuni settori particolarmente strategici per l’associazione: i rapporti istituzionali, il completamento della nuova sede alla Linguetta e la supervisione dell’attività di comunicazione e raccolta fondi. Istituita anche la carica di direttore generale che sarà responsabile della gestione dell’organizzazione, per la quale è stato individuato Daniele Bonifazi, da quasi vent’anni nel Filo d’oro come responsabile delle risorse umane.
«Sono fiero di essere stato presidente e di rimanere ancora vicino a questa associazione come consigliere – afferma Francesco Marchesi –. Il Consiglio di amministrazione ha governato e governerà il processo di crescita del Filo d’oro con attenzione, decisione e prudenza, curando sempre la coerenza con i valori e lo spirito dell’associazione e sono onorato di passare il testimone a Rossano Bartoli, che nei suoi 43 anni come dipendente alla “Lega” ha operato e come volontario continuerà a operare con un mix davvero straordinario di competenza, passione e impegno generoso e irripetibile. Io resterò nel cda».
Rossano Bartoli ha iniziato la sua opera all’interno del Filo d’oro nell’estate del 1968 come volontario. Assistente dei sordociechi adulti durante i soggiorni estivi prima, coordinatore e responsabile delle campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi fino all’agosto del 1975, viene assunto come direttore amministrativo dell’ente nello stesso anno e nel luglio 1988 ne diviene anche il segretario generale. «Voglio innanzitutto ringraziare con stima e calore Francesco Marchesi per i suoi sette anni al vertice, durante i quali l’associazione ha raggiunto risultati importanti e che resterà come consigliere per continuare a garantire il suo esperto contributo – dichiara Rossano Bartoli –. Come presidente continuerò con ancora più forza e tenacia nel mio impegno al fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriale e delle loro famiglie, guardando avanti ai tanti obiettivi che ci attendono».
A oltre cinquant’anni di attività, l’associazione adesso è tutta proiettata al completamento del nuovo centro nazionale. «Contiamo che i lavori possano terminare per maggio 2021 – ha detto Bartoli -. Gli ospiti saliranno a cento e oltre 450 unità di personale graviteranno qui. Il secondo polo prevede una palazzina con piscina e palestra, un’altra per la mensa e la cucina e la terza per gli appartamenti di residenza stabile. Ci sta a cuore la raccolta fondi, da cui deriva il 65 per cento dei ricavi. Un terzo della raccolta proviene da lasciti testamentari: ogni anno al Filo d’oro arrivano tra i nove e dieci milioni di euro. Soldi che si reinvestono nel tessuto locale». Dai dati emersi dall’indagine “La valutazione economica degli impatti sociali della Lega del filo d’oro: un’analisi Sroi” sul modello operativo dell’associazione, emerge infatti che per ogni euro investito il valore del ritorno sociale annuo medio generato nella vita dei beneficiari e famiglie, dipendenti, volontari e il territorio nel suo complesso del Filo d’oro è quasi il doppio: 1,93 euro. In termini economici si parla, mediamente (con riferimento al triennio 2014-2016), di 17 milioni e mezzo di euro annui in valore sociale creato.