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Osimo, la Lega del Filo d’Oro presenta il bilancio

L’anno scorso l’associazione è stata un punto di riferimento per 911 persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Numeri destinati a crescere con la piena attività del nuovo Centro Nazionale e l’apertura di nuove sedi territoriali. «Il percorso che abbiamo davanti è ancora lungo e non ci fermiamo certo qui», commenta il presidente Rossano Bartoli

La Lega del Filo d'Oro di Osimo
La Lega del Filo d'Oro di Osimo

OSIMO – La Lega del Filo d’Oro di Osimo, in occasione dell’assemblea dei soci, ha presentato il bilancio 2018 ripercorrendo i traguardi raggiunti nel corso dell’anno passato e indicando i principali obiettivi futuri.

L’anno scorso la Lega del Filo d’Oro è stata un punto di riferimento per 911 persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, numeri destinati a crescere con la piena attività del nuovo centro nazionale e l’apertura di nuove sedi territoriali.

Il bilancio della Lega del Filo d’Oro è stato certificato dai revisori interni e dalla Kpmg, cui è seguita una convocazione straordinaria alla presenza di un notaio per deliberare le modifiche allo statuto che costituisce il documento istituzionale dell’associazione, tutto reso necessario dalla recente riforma del terzo settore.

Numeri, quelli emersi dal bilancio 2018, destinati a crescere anche grazie alla piena operatività del nuovo centro nazionale di Osimo che quest’anno ha seguito 277 utenti, di cui 95 trattati dal Centro diagnostico in regime di tempo pieno e degenza diurna (con 32 bambini fino a quattro anni). La grande maggioranza degli utenti della Lega del Filo d’Oro che ha effettuato la diagnosi proveniva da regioni del Centro-sud e il 73 per cento presentava almeno tre minorazioni imputabili principalmente a malattie rare, sindromi e nascite premature. Il Servizio territoriale invece è stato il punto di riferimento per 42 persone sordocieche e le loro famiglie.

Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro

«Il 2018 ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta, continuando nel trend positivo degli ultimi anni in tutte le nostre attività – afferma il presidente della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli -. Questo è stato possibile anche grazie all’avvio dell’operatività del primo lotto del centro nazionale, una struttura all’avanguardia con ambienti pensati su misura per le esigenze dei nostri ospiti, realizzata raccogliendo l’esperienza maturata in oltre 50 anni di attività. Un risultato che è stato possibile anche e soprattutto grazie al motore dell’associazione, tutte quelle persone che ogni giorno mettono esperienza e passione al servizio della Lega del filo d’oro. A partire dai dipendenti, tra cui gli educatori e le tante figure professionali che ogni giorno sono a contatto con gli utenti, che hanno raggiunto le 608 unità».

I volontari della Lega del Filo d’Oro nel corso del 2018 sono stati 677 e hanno prestato 53mila e 699 ore di servizio, contribuendo al miglioramento della qualità di vita delle persone sordocieche. A questi si aggiungono i 23 volontari del Servizio civile nazionale inseriti nei centri e nelle sedi territoriali. Poi i sostenitori, il cui prezioso sostegno contribuisce al 67 per cento delle risorse dell’associazione.

«Il percorso che abbiamo davanti è ancora lungo e il Filo d’oro non si ferma certo qui – continua Bartoli -. Siamo pronti ad accogliere e affrontare le nuove sfide che si presenteranno, non dimenticando mai le tante battaglie per cui l’associazione è da sempre in prima linea. Da aprile 2018 sono partiti i lavori per la realizzazione del secondo lotto del centro che siamo impegnati a completare entro tre anni. Pur restando questo il nostro obiettivo prioritario, non viene meno la volontà di una graduale apertura di altre sedi territoriali nelle regioni dove non siamo ancora presenti, ad iniziare da quella di Novara dove sono in corso i lavori di adeguamento dei locali. Nel 2018 abbiamo intensificato i contatti a livello istituzionale per richiamare l’attenzione sulle diverse problematiche non ancora risolte, tra tutte la revisione e l’attuazione della legge 107/2010 sul riconoscimento della sordocecità».