Attualità

A Osimo l’esperienza di don Milani a Barbiana

L'istituto “Caio Giulio Cesare” in collaborazione con le associazioni Auser e Rotaract e gli istituti superiori “Corridoni Campana” e “Iis Osimo-Castelfidardo” apre le porte a “Barbiana: il silenzio diventa voce” a palazzo Campana fino al 22 aprile

Uno scatto di don Milani a Barbiana

OSIMO – Sono scatti che si concentrano soprattutto sugli anni trascorsi a Barbiana, il luogo, i volti e le atmosfere che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo ai margini della società. La mostra fotografica itinerante approda a Osimo ed è un contributo per rendere sempre più completo il messaggio che l’esperienza di Barbiana trasmette alle decine e decine di scolaresche e visitatori che ogni anno frequentano quei luoghi. Un’esposizione dalla doppia valenza perché si configura in continuità con il progetto di legalità dello scorso anno intitolato “Diritto all’istruzione – riscriviamo insieme la nostra scuola”.

L’istituto “Caio Giulio Cesare” di Osimo in collaborazione con le associazioni Auser e Rotaract e gli istituti superiori “Corridoni Campana” e “Iis Osimo-Castelfidardo” apre le porte a “Barbiana: il silenzio diventa voce” a palazzo Campana fino al 22 aprile, visitabile dalle 10-13 alle 16-19.

Obiettivo generale del progetto è stato far riflettere gli alunni sul valore dell’educazione, quale strumento per il pieno sviluppo della personalità umana e per il rafforzamento dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Da queste riflessioni è scaturita l’idea che giovani maestri potessero insegnare ai più piccoli, come accadeva a Barbiana. Il progetto “Compiti a scuola” a Osimo è nato così. Attori protagonisti gli studenti del liceo “Meucci” di Castelfidardo e “Campana” di Osimo e gli alunni della scuola primaria “Bruno da Osimo” e della secondaria di primo grado “Caio Giulio Cesare” (sedi di Osimo e Offagna), giovani studenti che hanno dato il loro contributo sia per l’allestimento della mostra che per la visita della stessa cimentandosi, in giornate prestabilite, in guide d’eccezione.

Don Milani diceva: «Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola. […] Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola».