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Osimo, la nuova Casa della salute non piace al Pd. Ecco perchè

La richiesta della maggioranza con sindaco in testa riguarda l'impiego dei fondi del Pnrr per valorizzare le strutture sanitarie pubbliche già esistenti in città

L'ospedale SS Benvenuto e Rocco di Osimo

OSIMO – La nuova Casa della salute che dovrebbe sorgere a San Biagio o all’Aspio di Osimo non va giù alla maggioranza Pd. Nella programmazione delle sedi territoriali dell’Area Vasta 2 infatti è compresa la sede unica di Osimo, per la quale è prevista una nuova struttura dove saranno collocati tutti i servizi territoriali attualmente presenti sul territorio osimano con l’aggiunta di quelli che vanno attivati nelle Case della Comunità. Con il sindaco Simone Pugnaloni in testa, ha inviato all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, al direttore di Asur Marche Nadia Storti e al direttore dell’Area Vasta 2 di Asur Giovanni Guidi la richiesta di impiegare i fondi del Pnrr per valorizzare le strutture sanitarie pubbliche già esistenti in città anziché individuarne una privata come nuova sede della Casa della comunità.

Nella missiva è stata espressa soddisfazione per il fatto che la Regione abbia deciso di dare attuazione alla programmazione sanitaria del 2018 accelerando sul progetto Casa della Salute a Osimo ma è stato chiesto anche un incontro per valorizzare gli immobili osimani di proprietà Asur in particolare la struttura del “Ss. Benvenuto e Rocco” dopo il trasferimento dell’Inrca all’Aspio ma anche l’ex dispensario di piazza Giovanni XXIII. L’invito è di non decentrare in periferia dei servizi come poliambulatorio, Centro di salute mentale e 118 insomma. In più occorrerebbe intervenire sulle carenze di personale delle strutture sanitarie, a partire dal mancato rinnovo dei contratti in scadenza, che sono alla base per il funzionamento dei servizi. «È stato evidenziato che affrontare spese di affitto per immobili privati priverebbe la comunità di risorse che potrebbero invece andare a favore di nuove assunzioni o per l’acquisto di nuove tecnologie e che è opportuno sfruttare ora i finanziamenti del Pnrr per riqualificare il patrimonio pubblico, come l’ospedale cittadino che è ancora di proprietà Asur e che, al pari di quanto previsto per l’ex ospedale Murri di Jesi, avrebbe bisogno di investimenti per la vulnerabilità sismica – dicono dal Pd -. Lo Stato, attraverso la Corte dei Conti, prima di impegnare risorse per fitti passivi è chiamato a valorizzare il patrimonio pubblico».

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