OSIMO e CASTELFIDARDO – Al via la liquidazione dei contributi relativi al bando per le attività produttive di Osimo chiuse nel periodo più duro dell’epidemia, quando hanno dovuto serrare i battenti. 344 domande di contributo saranno liquidate su un totale di 356 pervenute (nove rimangono in sospeso per verifica dei debiti verso il Comune). «Inoltre, grazie alla variazione di consiglio comunale del 30 novembre, altri 40 mila euro sono stati assegnati a questo bando per un totale di 140 mila euro – afferma l’assessore alle Attività produttive Michela Glorio -. Importo che permette l’erogazione di un contributo di 390 euro ad attività produttiva. Un ringraziamento di cuore ai servizi Suap e Ragioneria per il grande lavoro fatto in queste settimane e per aver mantenuto l’impegno ad erogare il contributo prima di Natale».
La presidenza della Cna di zona Sud di Ancona è insoddisfatta per i metodi e i contenuti del fondo perduto approvato dal comune di Castelfidardo. Una posizione espressa direttamente al sindaco Roberto Ascani e all’assessore alle Attività produttive Romina Calvani. Secondo l’associazione di categoria, il fondo, richiesto inizialmente da tutte le associazioni di categoria e dalla stessa consulta economica, ha escluso completamente il piccolo commercio (abbigliamento, oggettistica, ecc.). Un’esclusione che la Cna non comprende alla luce del decreto Ristori che invece aveva incluso anche questo comparto, oltre che ai ristoranti e bar.
«Il fondo messo a disposizione di 50 mila euro è stato elaborato escludendo le associazioni di categoria, operando scelte che non si rifacevano né a criteri regionali (piattaforma 210) né a criteri nazionali (decreto Ristori) – dichiarano Andrea Cantori e Marco Tiranti, rispettivamente segretario e presidente della Cna di zona Sud di Ancona –. Il fatto di non aver convocato le associazioni per ascoltare le eventuali proposte (che potevano essere accolte o rifiutate), il fatto di non aver preso a riferimento i tanti provvedimenti che erano stati già elaborati per determinare sia l’importo del fondo che il numero di categorie da includere, il fatto di non aver nemmeno comunicato il bando alle associazioni di categoria, sono tutti elementi che a nostro giudizio rendono il fondo discutibile. Per tale ragione abbiamo chiesto, nell’incontro tra la nostra associazione e l’amministrazione comunale, un ulteriore fondo perduto per le imprese a valere sul 2021 di altri 50 mila euro sviluppato con la collaborazione di tutte le associazioni di categoria e che possa quindi includere le categorie non coperte dal primo fondo del 2020».