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Osimo, il piano del Comune per le grotte del Campana

Il Comune ha chiesto l’acquisizione del complesso ipogeo che adesso appartiene al demanio statale. «Serve un progetto di valorizzazione condiviso», dice l’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini

Le grotte del Campana
Alcuni bassorilievi che decorano le grotte Campana di Osimo

OSIMO – Il Comune di Osimo ha chiesto l’acquisizione delle grotte del Campana che adesso appartengono al demanio statale. «Ci stiamo lavorando da anni in silenzio, adesso siamo a un punto importante. Serve un progetto di valorizzazione che sia condiviso con la Soprintendenza delle Marche e il segretariato, con cui c’è già stato un primo incontro. Poi occorrerà presentare un piano di valorizzazione e ci sarà da avviare il restauro», dice l’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini. Costo stimato di 200mila euro.

Quello delle grotte del Campana è un mondo sotterraneo popolato di figure e simboli tanto affascinante quanto fragile, compromesso da un processo di degrado che sta comportando la disgregazione del materiale. Prima che la fine diventi inesorabile, l’istituto Campana ha attivato una convenzione con l’Università Politecnica delle Marche per la realizzazione di un programma di ricerca per effettuare rilievi integrati laser e fotogrammetrici del complesso. Uno step che potrebbe precedere la riapertura delle grotte, oggi chiuse per motivi di sicurezza, per renderle visitabili al pubblico. Le gallerie sono decorate a bassorilievo sull’arenaria, ispirate al trattato “Iconologia” di Cesare Ripa, una sorta di enciclopedia di personificazioni edita nel 1593 a Roma. Le grotte potrebbero tornare fruibili soltanto combinando l’utilizzo di prodotti per il consolidamento delle superfici a modalità di controllo degli accessi. Il percorso è stato compromesso da un inesorabile processo di degrado e al momento non sono visitabili anche per evitare il peggioramento degli altorilievi che si sono sgretolati per attacco di agenti biologici, batteri, e per le condizioni dell’ambiente interno.

Per garantire modalità di fruizione alternative, senza compromettere l’emozione di vivere le grotte di persona, è stata presentata una “virtual room” dove, indossando un occhiale speciale, si può camminare virtualmente dentro le grotte.

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