OSIMO – Anche in vista dell’apertura del nuovo ospedale dell’Aspio di Camerano, Osimo non vuole perdere le proprie eccellenze. Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini accoglie con soddisfazione la riapertura del reparto di Pneumologia all’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo. «Si tratta di un piccolo ma significativo passo verso un ripristino dell’efficienza dei servizi per il comune di Osimo e per tutti quelli della Valmusone», afferma. Latini si dice perfettamente consapevole che il percorso da compiere per ridare ai cittadini la piena funzionalità delle strutture sanitarie è ancora molto lungo e che andranno affrontati diversi problemi. «Proprio in questa direzione – aggiunge – non mancherà il nostro impegno affinché vengano messi in campo tutti gli interventi necessari, in grado di fornire risposte adeguate delle esigenze della nostra comunità già provata dalle ripercussioni determinate dalla pandemia».
L‘incontro di ieri sera, 4 novembre, promosso dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini nella sala Maggiore del Comune, finalizzato all’acquisizione di idee e contributi per il Piano sociosanitario regionale, ha portato anche a polemiche. Duro all’indomani il commento del vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni, presente all’incontro: «L’atteggiamento di insofferenza e poco incline all’ascolto dell’assessore Saltamartini ha determinato un risultato assolutamente deludente. Preoccupa oltremodo le posizioni di chiusura dell’assessore nei confronti delle segnalazioni e delle problematiche evidenziate da alcuni degli intervenuti. Chiacchiere di piazza, sono state definite dall’assessore, gli inviti a potenziare i servizi sanitari territoriali estremamente carenti di personale, come pure i lunghi tempi di attesa per le prestazioni in favore dei cittadini. Con queste premesse, poche speranze sembrano sussistere per l’Umee (Unità multidisciplinare Età evolutiva) di Osimo e Offagna dove manca lo psicologo, il neuropsichiatra infantile e l’assistente sociale; per il consultorio familiare dove manca l’assistente sociale, una ostetrica e il ginecologo; per l’Umea (Unità multidisciplinare età adulta) dove manca lo psicologo. Più umiltà e più disponibilità all’ascolto favorirebbero l’elaborazione di un piano socio-sanitario regionale rispondente effettivamente ai reali bisogni dei cittadini il cui benessere deve stare al di sopra di interessi partitici e di imbarazzanti protagonismi». Saltamartini ha assicurato che la Regione sta studiando per l’abbattimento delle liste di attesa degli esami.