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Osimo si mobilita per Lorenzo: Robur e San Carlo organizzano una raccolta fondi

Prosegue la maratona di solidarietà per salvare la vita del 34enne medico e attore anconetano. La Robur Basket donerà parte dell'incasso della partita di domenica. La Parrocchia del San Carlo organizza una raccolta fondi

Lorenzo Farinelli
Lorenzo Farinelli

OSIMO – Prosegue la maratona di solidarietà per salvare la vita di Lorenzo Farinelli, il 34enne medico e attore anconetano affetto da un tumore chemio resistente, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello in rete per raccogliere le risorse necessarie per curarsi all’estero.

Tanti privati cittadini hanno aderito all’iniziativa effettuando la propria donazione sulla piattaforma “GoFundme” o sul sito internet www.salviamolo.it. Ma anche il mondo dello sport e dell’associazionismo sta rispondendo all’appello.
La Robur Basket Osimo si è impegnata a donare il 20 per cento dell’incasso della partita casalinga in programma domenica contro il Pisaurum Basket. Inoltre, per l’occasione, il biglietto d’ingresso sarà maggiorato di 2 euro che saranno consegnati agli organizzatori del progetto. «La grande famiglia della Robur invita tutti i suoi tifosi e gli osimani a partecipare alla partita di domenica per sostenere i ragazzi ma soprattutto per aiutare Lorenzo», è il messaggio lanciato dalla società di basket osimana.

La Parrocchia del San Carlo Borromeo di Osimo ha invece organizzato una raccolta fondi per sabato 9 febbraio al termine della messa delle ore 18 e per domenica 10 dopo la messa delle 11. L’iniziativa è stata autorizzata dagli amici di Lorenzo Farinelli, che saranno presenti all’iniziativa della Parrocchia di Osimo.

Nei giorni scorsi anche la squadra di pallavolo della Lardini Volley di Filottrano aveva annunciato la propria adesione alla campagna di solidarietà in occasione della partita di domenica prossima contro la Igor Gorgonzola Novara (leggi l’articolo).
Dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi in poco tempo è stato superato l’obiettivo iniziale di 500 mila euro di donazioni, ma l’iniziativa andrà comunque avanti (leggi l’articolo), sia perchè le risorse potrebbero non bastare, sia perchè le somme aggiuntive andranno a finanziare la ricerca scientifica che si occupa di casi simili a quello di Lorenzo, attraverso una terapia chiamata “Car-T” da poco arrivata anche in Italia che riprogramma i linfociti T per andare a distruggere le singole cellule tumorali.