OSIMO – Il 2020 potrebbe essere un’annata decisiva e importante per quanto riguarda l’edilizia scolastica a Osimo. Il punto a inizio anno lo fa l’assessore alla Pubblica istruzione Alex Andreoli, primo anno con questa delega “passata” dall’assessore Annalisa Pagliarecci.
«Sono in corso i lavori per l’ampliamento della scuola d’infanzia a San Sabino. Sono finiti i tamponamenti e in questi giorni operai e tecnici stanno lavorando all’impiantistica. Forse già per il prossimo mese avverrà la consegna del tanto atteso fabbricato – dice -. Per quanto riguarda le nuove scuole, l’edilizia scolastica osimana non può aspettare il governo nazionale. Attenderemo ancora un mese che il Miur ci dia informazioni e poi potremmo pensare di muoverci con fondi propri per costruire le nuove scuole, intendo la primaria di Campocavallo e la media di San Biagio».
È in corso di affidamento l’incarico a un tecnico per il progetto dell’Erap in centro storico. L’Amministrazione comunale ha messo a disposizione dell’ente la seconda ala dell’immobile ex sede della scuola primaria di Santa Lucia che sarà ristrutturata e adibita alla scuola secondaria di primo grado. «Come Comune poi abbiamo appena rinnovato per altri due anni la convenzione per il pagamento delle spese di funzionamento di tutti e tre gli istituti comprensivi. Abbiamo allestito una nuova sala mensa nell’ex seminario di via Chiaravallese per tremila e 500 euro, rinnovato il servizio antincendi della scuola Girotondo e adesso siamo in attesa della graduatoria per i fondi Miur per la mappatura solai e controsoffitti».
Il primo problema con cui l’assessore Andreoli si è dovuto confrontare non appena insediato a giugno è stato di altra natura: «Sicuramente il maltempo del 9 luglio, un fatto imprevisto che ha condizionato molto le priorità di spesa che sono andate per i ripristini dei danni subiti, l’analisi della stabilità degli esemplari arborei delle scuole e dei cimiteri per 28mila euro e la risistemazione dei tetti per 17mila (della palestra di Passatempo e anche della scuola di San Biagio ad esempio, e c’è ancora da fare)».