OSIMO – Anche da Osimo si alza forte il grido di aiuto della comunità ucraina. «Mio padre, 56 anni, è un ex militare, in pensione si è arruolato volontario nella resistenza contro i russi. E’ partito venerdì sera. Domenica l’ho chiamato. Ascoltando soltanto la sua voce il mio cuore si è riempito di gioia e nello stesso momento di tristezza. Mi ha detto che in prima linea fanno l’impossibile ma gli occupanti russi sono tantissimi, escono da ovunque. Uccidono anche i civili. Non è più una guerra ma una carneficina. Gli ucraini sono in pochi, soldati coraggiosi contro la Russia che è un impero». Lo racconta Iryna, ucraina di 33 anni, mamma di due bambini e da anni residente a Osimo, originaria di Khmelnitsiuy poco distante da Lviv (Leopoli).
«Mi sento metà ucraina e metà italiana, il mio cuore è diviso in due e in questi giorni è a pezzi, alla tv e in rete mi sembra di vedere un film di guerra ma in realtà gli aggressori stanno davvero distruggendo il mio Paese. Il mio fratellastro vive in Russia e mi racconta che provano a fare manifestazioni ma rischiano di essere linciati: non c’è solo la guerra in Ucraina ma anche in Russia perché Putin sta silenziando il suo popolo. Noi ucraini siamo molto nazionalisti, siamo patrioti, mio padre è un esempio. Al telefono rassicurandomi mi ha detto “Ci pensiamo noi a respingerli”, usando parole molto più dure. I soldati stanno bombardando anche i civili, l’ospedale, l’orfanotrofio e avanzano. Spero si possano fermare, io chiedo aiuto perché non so quanto l’Ucraina potrà resistere, siamo soli. So che l’Ue può fare poco ma auspico che almeno aumenti le sanzioni».
Girerebbe tanta informazione sbagliata secondo la giovane donna: «Putin si pone come salvatore e non come aggressore. Persone che conosco da là mi raccontano che i soldati russi che sono stati bombardati scappano e vanno a rubare le macchine per tornare in patria, maltrattano i nostri connazionali, scassinano i bancomat. Noi non ce l’abbiamo con i russi ma con il dittatore. Dopo la pandemia Putin ha deciso di rimettere i confini che non sono i suoi. La guerra ce la sta facendo dal 2014. Al governo prima c’era il nostro ex presidente ma il popolo si è ribellato e l’ha destituito. Da lì la rivoluzione. Noi abbiamo votato un nuovo presidente e a queste regioni non è andata giù. Putin è intervenuto proprio lì. È stato sempre presente, pronto, nel Donbass e nel Lugansk. Purtroppo abbiamo perso la Crimea. Ci sono tante fake news nei nostri confronti ma noi non abbiamo fatto altro che difendere quei territori. Sono posti strategici, pieni di petrolio, di miniere, e Putin ci ha messo l’occhio, l’Ucraina invece ha sempre e solo voluto difendere la popolazione. Dopo la pandemia ha deciso di prendere tutta l’Ucraina per non farla entrare nella Nato e nell’Ue, due giganti di cui ha paura».