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Truffe on line in aumento, il punto con il maresciallo Iarba

A cadere in trappola tanti osimani abituati ormai a comprare sui più noti siti di compravendita. Svariate le denunce al comando dei Carabinieri

OSIMO – Le truffe on line sono in aumento. Tantissime quelle ai danni di osimani che ignari comprano in rete beni di qualsiasi tipo e si ritrovano a dover fare i conti con truffatori che siedono come loro davanti ai computer di una località sconosciuta, pronti per farli cadere in trappola.

A raccontarlo è il maresciallo Marcello Iarba del comando dei Carabinieri di Osimo. Il 2016 è stato un anno “caldo” su questo fronte, considerato ovviamente l’aumento dell’uso dei siti di compravendita on line. Il maresciallo, dati alla mano, ce lo conferma: «Su 78 denunce di truffe ne abbiamo scoperte 42, il 60 per cento. Un ottimo risultato anche se di solito non viene percepito perché il truffato non lo viene a sapere». Tra raggiri e truffe in rete sono almeno cinque i casi sventati a Osimo dal maresciallo nel solo mese di novembre. Si passa dall’indebito utilizzo di carte di credito alla loro clonazione fino alla falsificazione dei dati anagrafici. La buona conclusione delle indagini è avvenuta anche grazie alla collaborazione delle vittime con le loro denunce dettagliate.

La storia

Uno dei casi seguiti dal maresciallo? Risale a poche settimane fa. È stato ribattezzato il caso della coppia della truffa dell’auto. Un 29enne rumeno e la moglie ventisettenne di origine tedesca, entrambi pluripregiudicati residenti ad Ancona, hanno posto in vendita su un noto sito una Peugeot 307 a 3.700 euro, somma non assicurata. L’acquirente, un 50enne osimano, si è accorto subito che il contachilometri era stato manomesso: dai 160mila originari infatti i chilometri erano stati portati a 90mila e come se non bastasse la coppia aveva originato fraudolentemente un libretto di controlli e manutenzione con tanto di chilometri e timbri della concessionaria Peugeot falsificati perché mai eseguiti. I due sono stati denunciati per truffa e falsità materiale.

Il consiglio del maresciallo: «Usate siti italiani per la compravendita, con quelli esteri ci sarebbero più problemi nel caso in cui dovesse rendersi necessaria l’individuazione del truffatore».