OSIMO – L’ospedale di Osimo ieri, 6 novembre, è stato al centro del dibattito locale e regionale. Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale Sandro Zaffiri ha presentato una mozione sulla riqualificazione del pronto soccorso del “Ss. Benvenuto e Rocco” e sulla sperimentazione per l’integrazione tra il presidio di Osimo e l’Inrca di Ancona.
«Purtroppo alla data odierna non risulta alcuna riqualificazione del pronto soccorso e messa a norma dei sistemi elettrici ed antincendio, né tanto meno il perseguimento di politiche del personale di adeguamento e stabilizzazione. Non c’era traccia nemmeno della fase di sperimentazione per l’integrazione tra Inrca e ospedale di Osimo, tanto che la Giunta regionale lo scorso 9 ottobre ha dovuto rimediare con un’apposita delibera – afferma il consigliere -. Da quella deliberazione del 9 ottobre tra l’altro non si evince neanche chiaramente se il pronto soccorso resterà autonomo sotto l’Asur oppure rientrerà nel piano di integrazione e quindi sotto l’Inrca. Con questa mozione si chiede pertanto di mettere in campo tutte le azioni necessarie per farlo restare autonomo, di dare inizio, quanto prima visto che già ci sono le risorse stanziate, ai lavori di riqualificazione del pronto soccorso e che l’ospedale di Osimo non venga depauperato delle sue funzionalità prima della realizzazione dell’ospedale di rete».
Maggioranza e opposizione intanto, sempre ieri ma in Consiglio comunale a Osimo, hanno votato compatte sì alla mozione delle Liste civiche per candidare la Maternità a ritornare all’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” di Osimo, seppur senza copertura di spesa. «Il nostro ospedale si sta sempre più depauperando. La chiusura del reparto di Ostetricia ha fatto scoppiare l’ex Salesi ma anche gli ospedali territoriali come quello di Jesi», ha detto il consigliere delle Liste civiche Dino Latini. Tre gli emendamenti presentati però per modificare la mozione: uno per impegnare la giunta come atto politico, il secondo per sollecitare la riapertura stante le condizioni dei punti nascita nell’Area Vasta 2, entrambi bocciati, e il terzo del Pd, unico approvato, per cancellare il deliberato con i soldi lasciando intatta la richiesta di riapertura del punto. «Voi “civici” chiedevate alla giunta di trovare 250mila euro per il punto nascita, noi chiediamo la riapertura ma non sapendo quali cifre servono per riattivarlo», ha affermato il capogruppo del Pd Giorgio Campanari. Il sindaco Simone Pugnaloni ha chiuso: «Con queste mozioni ci facciamo ben poco anche se io la voterò ma i 250mila euro non potremmo comunque stanziarli per legge perché l’investimento sarebbe fuori dalla competenza del Comune».