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Ospedale di Fabriano, duplice fronte politico e civico per Pediatria

Gli organizzatori del presidio di protesta si rivolgono direttamente all'attuale Giunta regionale per sanare la scelta effettuata dal precedente Esecutivo regionale di centrosinistra

Presidio protesta ospedale

FABRIANO – Riaprire Pediatria h24 all’interno dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Torna a chiedere questo, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini attraverso l’interrogazione presentata e discussa in Consiglio regionale.

«L’ospedale Engles Profili di Fabriano serve un bacino di più di 45.000 persone: vengo contattata di continuo da genitori per problemi che una continuità assistenziale a Pediatria permetterebbe di risolvere in pochissimo tempo. In particolare, le famiglie dei disabili si trovano in grande difficoltà», sottolinea la Lupini, che segue con attenzione le mosse della Giunta.

«La chiusura del Punto nascite non può essere la scusa per ridurre un servizio fondamentale per la popolazione, servono assunzioni di pediatri. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha rimandato di nuovo la questione al prossimo Piano Socio-Sanitario: stesso esito di tante altre interrogazioni, che riguardavano altri ospedali in sofferenza per carenze di servizi o personale.  Non bastano le promesse, servono impegni concreti», evidenzia la Lupini. Impegni che Simona Lupini e Marta Ruggeri hanno sollecitato anche su altri temi cruciali delle politiche socio-sanitarie, come il ripristino dei livelli di cura e prevenzione dopo l’emergenza COVID-19 o l’attuazione della legge regionale sul cyberbullismo: «Presto la Giunta dovrà fare i conti con quanto garantito agli elettori e anche con gli atti che ha votato in Consiglio, come la nuova legge sui consultori e un vero impegno per la sanità territoriale», conclude la Lupini.

Dal canto loro, gli organizzatori del presidio di sabato scorso davanti l’ingresso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano si rivolgono direttamente all’attuale Giunta regionale per sanare la scelta effettuata dal precedente Esecutivo regionale di centrosinistra, presidente Luca Ceriscioli, affinché «faccia un’operazione di trasparenza palesando a tutta la comunità regionale il costo della mobilità passiva verso l’Umbria a cui, queste indecenti scelte politiche ed amministrative, hanno costretto i cittadini dell’entroterra», riferendosi proprio al Governo precedente della Regione.