FABRIANO – Ancora un’operazione all’avanguardia all’ospedale Engles Profili di Fabriano. Il nosocomio ha recentemente ospitato, per la prima volta, un intervento particolare in anestesia locale, nella sala di elettrofisiologia del reparto di Cardiologia. Impiantati due pacemaker “leadless” senza fili. Il tutto è stato realizzato dall’equipe del primario, Pietro Scipione. Beneficiari due anziani con problemi di natura cardiaca. È il secondo caso nelle Marche. I due pazienti, uno del Fabrianese e uno della Vallesina, sono stati dimessi il giorno dopo l’operazione e stanno bene. Nel dettaglio sono stati inseriti due pacemaker senza fili per via percutanea femorale destra. È un intervento di ultima generazione. Dopo il primo caso, all’ospedale di Ancona, è toccato all’equipe del dottor Scipione che a breve effettuerà un nuovo intervento dello stesso tipo a un utente di Fabriano. Ai due pazienti è stata proposta una procedura ancora di nicchia che diventerà, nel futuro, con molta probabilità, una tipologia standard, in quanto questi pacemaker senza filo di ultima generazione garantiscono il sincronismo atrioventricolare e quindi hanno performance paragonabili, anzi superiori, ai pacemaker tradizionali.
Un reparto, la Cardiologia del dottor Scipione, che si appresta a vivere una novità
Dal primo settembre, infatti, il primario, dopo aver vinto il concorso bandito da Area Vasta 2, si è trasferito a Jesi per assumere l’incarico di direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’ospedale Urbani. L’attività del reparto fabrianese non è in discussione, ma non essendo stato ancora pubblicato apposito bando per il successore di Scipione, nella città della carta, si attende di capire come procederà l’attività cardiologica e aritmologica al primo piano dell’ospedale Engles Profili e se sempre alle dipendenze del dottor Scipione. Il primario, in questi anni, ha potenziato e rivoluzionato il reparto (sia in termini di qualità che di numeri) che ha 12 posti letto tutti monitorizzati, 4 in Utic (pazienti a più elevata intensità di cura) e 8 di degenza ordinaria. Nel 2020 sono stati effettuati 100 interventi di ablazione complessa a coloro che soffrivano di aritmia, impiantati 300 pacemaker defibrillatori. Il reparto ricovera circa 500 pazienti l’anno, la patologia più frequente è lo scompenso cardiaco. Il tutto con sei medici (ne servirebbero altri due) più il primario, e 18 gli infermieri.