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Ospedale di Fabriano hub chirurgico, Santarelli pronto ad avanzare la richiesta

«È il momento di passare dai ringraziamenti ai fatti», il proposito del primo cittadino in riferimento al presidio ospedaliero cittadino

L'ingresso dell'ospedale di Fabriano

FABRIANO – Alle 15 di oggi, 18 maggio, in videoconferenza tornerà a riunirsi la conferenza dei Sindaci di Area Vasta 2. «È il momento di passare dai ringraziamenti ai fatti», dichiara il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli riferendosi all’ospedale cittadino Engles Profili e al ruolo strategico che ha egregiamente svolto durante la prima fase della pandemia da Coronavirus.

Tre i punti posti all’odg: stato delle strutture ospedaliere e territoriali dopo le riorganizzazioni dovute all’emergenza covid-19; pianta organica alla luce delle modifiche intercorse per affrontare l’emergenza e stato degli iter concorsuali; piano ferie. «Sarà un momento di confronto importante per determinare il futuro della nostra Area Vasta», prosegue il Primo cittadino fabrianese.

«Più volte la direzione generale, sia in uno dei tanti incontri fatti con Giovanni Guidi, sia in ambito di conferenza dei Sindaci e anche durante la seduta del Consiglio comunale monotematico sulla sanità, ci ha ricordato come, secondo le loro intenzioni e programmazione, il futuro del nostro ospedale sia quello di polo chirurgico d’eccellenza come hub in Area Vasta per le molte specialità che vi afferiscono. Il reclutamento di primari di innegabile e riconosciuto spessore ha consentito negli ultimi anni un aumento importante dei numeri delle prestazioni alle quali però non hanno fatto seguito altrettanto importanti potenziamenti di personale e riorganizzazione degli spazi ormai non più rimandabili». 

Partendo da questa premessa, adesso, secondo Santarelli è giunta l’ora di concretizzare questa aspirazione «riempiendola di contenuti e non solo dichiarando la realizzazione del nuovo polo operatorio e rianimatorio. Abbiamo specialistiche come l’otorino, l’oculistica e l’odontostomatologia che hanno la loro sede di Area Vasta all’Engles Profili che però non sono state strutturate con standard minimi che tali le riconoscano. Per le stesse ragioni di appropriatezza evocate a giustificazione della chiusura del Punto nascita è indispensabile che l’offerta di posti letto e di personale assicuri assetti minimi erogativi che sostanzino le scelte immaginate dall’Asur». 

Quindi, le richieste. «Chiediamo che venga riattivato il reparto di Pediatria che deve essere in grado di operare nel pieno delle sue funzioni. Sono infatti circa 300 i bambini sottoposti a interventi chirurgici ed è necessario che trovino all’ospedale di Fabriano la presenza diretta e continuativa di un pediatra h24. Appropriatezza vuol dire anche avere posti letto dedicati evitando che possa esserci commistione fra patologia infettiva e chirurgia d’elezione come purtroppo invece avviene in questo momento. Appropriatezza significa riaprire a regime le degenze in ambito internistico fornendo il numero necessario di personale infermieristico e di supporto, ma anche completare la dotazione dei medici della Medicina per attivare l’indispensabile guardia attiva per tutte le 24 ore e riattivando i 10 posti letto sottratti con la scusa della riorganizzazione per le ferie estive del 2019 e che doveva essere temporanea».

La pandemia ha mostrato come il criterio di ospedale per acuti passi attraverso la netta separazione di percorsi per garantire al massimo procedure di prevenzione delle infezioni e della diffusione delle stesse.  «La commistione fra attività territoriali e ospedaliere in un unico stabilimento e senza una netta separazione degli spazi non appare più perseguibile per ragioni di razionalizzazione economica. Né si può accettare che dopo quattro anni, una preziosa ala del nosocomio sia ancora puntellata ed inagibile a causa del sisma del 2016, senza la minima idea sul che fare. La politica del problema rimandato, problema mezzo risolto, non si addice più a questi giorni. E il coronavirus dovrebbe averlo insegnato a tutti», conclude il sindaco di Fabriano.