FERMO – Gli angeli del Covid rischiano il danno oltre alla beffa. A far suonare il campanello di allarme è Daniele Fumelli, segretario eegionale di Anaao Assomed Marche che ha ricevuto l’informativa da parte di alcuni colleghi per turni di guardie cardiologiche coperti all’ospedale di Fermo in periodo sia di pandemia che immediatamente successivo ma per i quali non hanno ancora ricevuto la remunerazione pattuita.
Gli stessi medici sono stati gli unici ad accogliere l’appello lanciato dai vertici della AV4 ai colleghi in servizio nelle altre Aree Vaste ed aziende ospedaliere nel territorio regionale.
«Ci stiamo preoccupando di far valere un diritto sancito per altro da un contratto che va rispettato – dice Fumelli – e per questo come sindacato siamo pronti anche ad intervenire per vie legali per consentire ai colleghi che generosamente, accogliendo l’appello lanciato dall’AV4 a tutti i medici in servizio nelle altre Aree Vaste e aziende ospedaliere nel territorio regionale, hanno dato la loro disponibilità a coprire dei turni notturni ma che tuttavia, a distanza di quasi due anni, non sono stati liquidati adducendo cavilli burocratici francamente inaccettabili».
I fatti risalgono al 2021, i medici coinvolti in questa impasse sono circa una decina e i servizi coperti sono circa 50 turni di guardia cardiologica per lo più espletati nel weekend.
Lo stesso segretario Fumelli ha redatto una missiva indirizzata al direttore del’AV4 Grinta che ha ricevuto la prestazione e al direttore dell’AOU Ospedali Riuniti Caporossi nella quale sono impiegati i medici cardiologi in oggetto, alla direttrice dell’Asur Nadia Storti, al direttore amministrativo dell’Asur Gigliucci, al direttore amministrativo dell’AOU Ospedali Riuniti Maraldo e dell’AV4 Elisa Draghi.
«Ho evidenziato – dice Fumelli – che i colleghi non meritano lo stucchevole rimpallo di responsabilità che si sta profilando circa la regolare formalizzazione degli accordi intercorsi tra i due soggetti istituzionali coinvolti, che sono l’Area Vasta 4 e l’AOU Ospedali Riuniti. Auspico una veloce risoluzione della questione senza dover adire le vie legali che minerebbero ogni futura disponibilità di medici e dirigenti ospedalieri a offrire collaborazione in casi di simile situazione emergenziali».
I medici hanno pazientato per oltre un anno prima di rivolgersi al sindacato allarmati dallo stallo della situazione e delusi dell’inadempienza dell’Area Vasta 4.
«Svolgere un servizio notturno in un periodo di pandemia è una prestazione faticosa che richiede un impegno rilevante – insiste il segretario di Anaao Assomed Marche – specie se viene svolto in Pronto Soccorso Covid». «L’auspicio del sindacato – conclude – è che si giunga velocemente alla soluzione dell’annosa vicenda con l’unica conclusione possibile che è il saldo immediato delle pendenze riconoscendo il diritto a ricevere quanto stabilito per un servizio non dovuto, puntualmente contrattualizzato, prestato fuori dall’orario di servizio e generosamente offerto lontano dal proprio domicilio».