LORETO – Cinque sindaci si sono uniti per chiedere la riconversione in Punto di primo intervento dell’ospedale “Santa Casa” di Loreto, oggi declassato a Pat, Presidio ambulatoriale territoriale. Il documento, sottoscritto venerdì 17 settembre nell’aula consiliare di Porto Recanati dai sindaci di Loreto Moreno Pieroni, Roberto Ascani di Castelfidardo, Roberto Mozzicafreddo (Porto Recanati), Filippo Moschella di Sirolo e Gianluigi Tombolini per Numana, rappresentato dal vice Gabriele Calducci, che ne hanno condiviso i contenuti con le rispettive Giunte, vuole aprire un tavolo di confronto con la Regione Marche, sottolineando il valore strategica del nosocomio loretano nell’ambito del Piano sanitario regionale. Il progetto di riconversione è ispirato al principio della “small efficiency” (il piccolo che fa qualità), che – come recita il documento – può permettere con costi esigui una riqualificazione tale da offrire maggiori opportunità alla collettività.
Il sindaco della città mariana Pieroni è soddisfatto: «Siamo tutti uniti nella convinzione che l’ospedale di Loreto, baricentrico nel territorio, non possa più essere relegato a Punto di prima assistenza territoriale ma che, vista l’eccellenza della struttura e gli oltre diecimila accessi annuali, debba essere riorganizzato e riqualificato anche giuridicamente per diventare un luogo in cui il paziente viene soccorso, visitato, stabilizzato e quindi curato in loco o trasferito nella struttura specialistica regionale più adeguata. Si tratta di un risultato importante, che va nella direzione di creare una rete assistenziale capillare in linea con le esigenze riorganizzative del sistema sanitario regionale e in piena sinergia con le altre strutture delle Aree Vaste 2 e 3. Con i sindaci di Porto Recanati, Castelfidardo, Numana e Sirolo abbiamo voluto fortemente questa azione condivisa, frutto di un percorso di confronto che ha coinvolto il nostro Consiglio Comunale. È questa la forza della politica che si mette al servizio del territorio».
«Ringrazio il dottor Marco Messi che ha formulato un parere tecnico sull’operazione e tutte le istituzioni presenti: combattiamo una battaglia giusta che rinnova la speranza di riattivare un servizio sanitario decoroso per il territorio – ha detto il sindaco Ascani -. È importante sostenere con forza la buona politica che supera gli sterili campanilismi per invertire la rotta e potenziare la Valmusone nel suo insieme».