SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuna chiusura del Murg dell’ospedale di Ascoli. Il reparto di medicina d’urgenza, che ospitava i pazienti in fase pre-Covid, continuerà a funzionare anche se al terzo piano del nosocomio piceno, dove si stanno attrezzando locali a norma dotati di tutte le necessità del momento.
Lo hanno assicurato questa sera a San Benedetto il direttore dell’Area Vasta 5 dell’Asur, Cesare Milani, il direttore sanitario dei due nosocomi del Piceno Giancarlo Viviani, e il direttore del Dipartimento di emergenza Tiziana Principi. La notizia della chiusura si era diffusa oggi, sulla base di informazioni che i responsabili della sanità picena hanno definito «non vere».
Il Murg pre-Covid dell’ospedale Mazzoni di Ascoli, che ospitava 13 pazienti a rischio di contagio, aveva bisogno di lavori di adeguamento che erano stati già decisi il 28 settembre. I lavori sono stati appena avviati insieme a quelli per il reparto di day surgery dello stesso ospedale. E ciò in concomitanza con un forte alleggerimento della pressione sulle strutture interne degli ospedali del capoluogo e di San Benedetto. Questo parallelamente a un calo dei ricoveri per sospetto coronavurs, passati da un centinaio al 25 novembre ai 70 del 10 dicembre. Con i pazienti in terapia intensiva che sono oggi, secondo l’Area Vasta provinciale, 11 a San Benedetto e uno solo ad Ascoli.
«La notizia fatta circolare da alcuni sindacati sul Murg non sono vere – ha detto il direttore Milani – e con essa, ormai da tempo si continua a fare un allarmismo ingiustificato nei confronti sia degli operatori che dei cittadini. La popolazione e il personale medico e sanitario, che lavora in emergenza da oltre due mesi, hanno bisogno di informazioni corrette sulla gestione della crisi Covid nel Piceno e sulla nostra capacità di far fronte alla situazione».
Particolarmente polemica la responsabile del Dipartimento di emergenza del presidio ospedalieri unico, la dott.ssa Principi : «C’è qualcuno che per scopi diversi a quelli sanitari vuole distruggere il nostro lavoro – ha tuonato la professionista – e parla di catastrofe o di chiusure di reparti o addirittura di interi ospedali come San Benedetto, ogni giorno. La realtà non è questa e tutti i medici e il personale delle diverse équipes hanno svolto un lavoro straordinario oltre che molto pesante e senza soste, dal 28 settembre ad oggi. E ciò per garantire sempre il servizio le cure a chi ne aveva bisogno. Noi – ha aggiunto – siamo riusciti a gestire in autonomia la nostra situazione anche nella seconda ondata del Covid, quando abbiamo avuto fino a 54 pazienti in terapia intensiva: e questo va ricordato».
Da notare che lunedì prossimo, il 14 dicembre, dovrebbe essere smantellato ad Ascoli il tendone per la prima accoglienza dei sospetti contagiati da covid, attrezzato della Protezione civile.