PESARO – Ex Ospedale psichiatrico San Benedetto, l’associazione “Tocca el Mur” chiede che il Comune «garantisca la sua fruizione pubblica, ne mantenga la proprietà, ne salvaguardi gli spazi aperti e lo adibisca a funzioni decise insieme ai cittadini».
Il gruppo “Tocca el mur”, costituito con l’obiettivo di contribuire ad apportare idee per un progetto unitario di grande spessore e significato come l’edificio e il luogo meritano, ritiene «indispensabile intervenire con grandissima urgenza al consolidamento, messa in sicurezza delle coperture, ristrutturazione e recupero del complesso formato dall’edificio, da quattro cortili e dal grande giardino storico: ciò per sottrarlo all’abbandono, al degrado e al rischio di crollo. Il gruppo ritiene inoltre che il progetto debba ricreare il rapporto con gli Orti Giulii, Porta Rimini, Viale della Liberazione, il giardino del bastione dell’Ospedale, Via Passeri e la Biblioteca San Giovanni.
Questo gruppo suggerisce di concorrere al bando uscito da pochi giorni, “investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e di degrado sociale”. Il DPCM finanzia interventi triennali e, per il triennio 2021 -2023, i Comuni capoluogo possono usufruire ciascuno di 20 milioni di euro. La misura sembra calzare a pennello con le idee di recupero del San Benedetto che propone questo gruppo, cioè mantenere la proprietà e garantire la fruizione pubbliche del complesso destinandolo ad attività di carattere culturale, educativo e formativo.
Se questa è la volontà, non serve concorrere al bando per la realizzazione di edilizia residenziale che favorirebbe l’uso privato da parte di pochi cittadini di gran parte dell’edificio e degli spazi pubblici, ma predisporre un progetto unitario coerente con le funzioni sopra menzionate».
Il Comune infatti ha parlato di uno spacchettamento del bene, con appartamenti, casa della cultura e uffici. Il gruppo “Tocca el mur” invita quindi Regione e Comune ad «avviare con la città un processo di progettazione partecipata che permetta di far riappropriare i pesaresi di un’area che nella memoria cittadina è stato sì un luogo di dolore, i cui segni non vanno cancellati, ma anche di sperimentazione e di eccellenza; definire un accordo di programma con la Regione per dare la possibilità al Comune di accedere al bando rigenerazione urbana; provvedere da subito alla messa in sicurezza di tutti i fabbricati esistenti e, stante i tempi brevi per la scadenza del bando (4 giugno), utilizzare le competenze interne al Comune per la progettazione che deve mantenere integra l’unitarietà dell’edificio e prevedere le funzioni pubbliche, di carattere culturale, educativo e formativo. Infine cogliere l’occasione per riqualificare un’intera area che è anche una parte importante della città, oggi abbandonata, che includa gli Orti Giulii, Porta Rimini, la biblioteca San Giovanni, via Passeri».