ANCONA – Le famiglie evacuate dalla palazzina di Collemarino non potranno tornare nelle loro abitazioni in tempi brevi. Si parla di mesi prima di ripristinare la sicurezza dell’immobile. Il problema, stando ad una prima analisi che l’amministratore di condominio Massimiliano Nasti ha fatto effettuare all’ingegnere Riccardo Filomena, riguarderebbero le fondamenta dell’immobile. «La palazzina ha subito dei movimenti – spiega Nasti – che hanno causato le crepe, via via più grandi. E’ un problema di fondamenta. Ora stiamo ricostruendo lo storico del palazzo, chi lo ha costruito, il progetto e ogni dettaglio utile che servirà per studiare l’intervento da fare per renderlo di nuovo abitabile e sicuro. Tutta la documentazione l’abbiamo presa al genio civile. Ci vorranno mesi per i lavori».
Il portone, dopo l’ordinanza di sgombero emanata ieri (leggi l’articolo), è stato transennato e chiuso al passaggio. Nella notte scorsa nessuna famiglia ha dormito nello stabile. Tre su quattro hanno trovato una sistemazione da parenti. Una di queste tre avrebbe comunque lasciato presto l’appartamento per trasferirsi in un’altra casa, tra un mese. Per una coppia ucraia il Comune ha messo a disposizione una stanza all’albergo Italia di Ancona. L’immobile ha otto proprietari, per otto appartamenti di cui solo quattro però sono abitati tutto l’anno. Due appartengono a una famiglia che vive a Torino e un’altra che vive a Milano. Tornano solo d’estate. L’amministratore le ha contattate per avvisarle che l’immobile è inagibile. Un appartamento era in vendita e sarebbe stato venduto da poco. Da più di un anno il palazzo era interessato da crepe alle pareti sia interne alle abitazioni che esterne. La situazione è peggiorata nell’ultimo mese, quando sono iniziati i lavori di rifacimento del marciapiede perimetrale. Ieri l’amministratore ha dato l’allarme chiamando i pompieri per una verifica statica dopo che aveva visto delle crepe nuove notando che quelle vecchie si erano allargate.