FABRIANO – “Santi, Tradizioni, Leggende e Superstizioni della Terra di Fabriano”, questo il tema scelto per la XXVI edizione del Palio di San Giovanni Battista di Fabriano che si svolgerà dal 12 al 24 giugno prossimi. Uno degli appuntamenti di più richiamo a livello turistico per la città e che riesce a coinvolgere gran parte dei fabrianesi che tiferanno per i loro colori durante i vari giochi previsti. Il tripudio finale, ovviamente, è per il clou, la Sfida del Maglio, in programma nel giorno del Santo Patrono di Fabriano, San Giovanni Battista, con le 4 Porte cittadine – Borgo, Cervara, Piano e Pisana – pronte a sfidarsi per aggiudicarsela.
L’ente autonomo che gestisce il Palio ha deciso che la nuova edizione della manifestazione sarà dedicata al suo territorio, alla sua storia che l’hanno resa grande nei secoli. «Se la XXV edizione del Palio di San Giovanni Battista ha festeggiato la creatività che ha reso la città famosa nel mondo per i suoi cicli produttivi, come quello che trasforma umili stracci in aristocratiche filigrane, la XXVI edizione vuole rendere omaggio al suo territorio. All’ombra della città mercantile, concreta e razionale, ne esiste una colma di spiritualità, tradizioni, superstizioni, leggende. Una terra di santi, eremiti, contadini, carbonari, boscaioli, pastori. Sono le genti dei Castelli e delle Ville (impropriamente chiamati “frazioni”). Sono loro l’anima più pura di Fabriano; i depositari della grande bellezza del territorio», evidenzia il responsabile storico, Giampaolo Ballelli.
«Una cultura popolare legata ai temi eterni: del bene e del male; della donna e dell’amore; degli animali e del gioco; della semina e della raccolta; del mangiare e del bere; della nascita e della morte. Un bagaglio di cultura popolare che vogliamo utilizzare per trasmettere alle giovani generazioni amore per la natura, rispetto per gli animali, senso del dovere e riservatezza del carattere. Un omaggio del Palio di San Giovanni Battista alla sua terra, legata al ciclo delle feste religiose, a quello delle stagioni, ai solstizi e agli equinozi. Un atto d’amore per quel mondo immateriale che, a dispetto di tutte le previsioni, resiste tenacemente alla globalizzazione e omologazione del giorno d’oggi», gli fa eco il presidente dell’ente Palio, Sergio Solari.