FABRIANO – Rialza la testa anche il volley a Fabriano. Finalmente, verrebbe da dire. Ieri sera, giovedì 30 maggio, infatti, la formazione femminile della Pallavolo Fabriano allenata da Porfirio Rossini ha conquistato il “pass” per salire in serie D.
Un piccolo gradino scalato in avanti, un bel segnale per la società e l’intero movimento locale, che quattro anni fa aveva dovuto rinunciare alla serie B2 per motivi economici (pur avendo ottenuto la salvezza sul campo), e poi aveva continuato a rotolare all’indietro, perdendo nel frattempo un uomo simbolo come il presidente Sandro Gabellieri, scomparso nel 2016, che aveva lasciato un vuoto faticoso da colmare per l’importanza che rivestiva in seno al club.
Ma ora, questo 2019 sta rappresentando un “anno zero” di rinascita per la pallavolo cartaia. In qualche modo bisognava pur ripartite. Prima delle ragazze, infatti, anche gli uomini (in connubio con Sassoferrato), qualche settimana fa avevano ottenuto il salto in serie D. Due promozioni in un anno. Meglio di così non si poteva fare.
Non saranno più i livelli della serie A2 femminile della Cotton Club nei primi anni Duemila o quelli della fugace serie B con gli uomini qualche stagione dopo – livelli che probabilmente erano anche sovradimensionati rispetto alle possibilità locali – ma l’importante è vincere e ricreare entusiasmo. E quello visto ieri sera alla palestra dell’Agraria, traboccante di gente, nell’atto decisivo per salire in serie D, è un “grande” entusiasmo. Una spirale positiva sicuramente innescata.
La firma sulla vittoria l’ha messa l’allenatore Porfirio Rossini, ormai uomo simbolo della pallavolo fabrianese, che attualmente ha Tarcisio Gagliardi nel ruolo di presidente.
«La squadra veniva da una retrocessione e all’inizio della stagione mi è stato proposto di prenderla in mano – racconta Rossini. – Conoscevo quasi tutte le ragazze per averle seguite fin da piccole, quindi ho accettato. Ero consapevole di avere a disposizione un buon organico di 13 giocatrici, ma per raggiungere la meta abbiamo dovuto superare parecchie difficoltà. Siamo partiti un po’ in ritardo per motivi organizzativi e societari, poi abbiamo dovuto iniziare a fare i conti con alcune defezioni, per motivi di studio e lavoro ma anche per infortuni, basti pensare che ben presto Sara Ciccolessi si è fermata per menisco senza riuscire più a recuperare, mentre Asia Imperiale è rientrata solo nel finale di stagione (anche lei menisco, nda), quando però è venuta a mancare la più esperta della squadra, Federica Mancini Palamoni. Insomma, non è stato un cammino agevole. Devo dire che, fra tutte queste difficoltà, sono emerse le qualità e il carattere di alcune giovani, come Ester Grucka classe 2004 e Giada Preziuso classe 2003, che hanno trovato spazio ripagando la fiducia. E al bisogno è tornata a giocare a volley Gaia Ruggeri, proveniente dall’Atletica Fabriano, rendendosi disponibile per portare il suo contributo. Ma non vorrei fare distinzioni nominandone solo alcune, perché devo dire che tutte sono state bravissime quest’anno».
La Pallavolo ha terminato la prima fase al terzo posto in classifica alle spalle di Offagna e Castelplanio. Nella seconda fase ha sostanzialmente perso una sola partita (3-2 a Ostra Vetere), chiudendo al secondo posto, la miglior posizione possibile in vista dei playoff, quindi sempre con il vantaggio del campo.
«In semifinale abbiamo eliminato la Mantovani Ancona – racconta coach Rossini – vincendo 3-1 in casa e 2-3 in trasferta, ma qui abbiamo perso per infortunio alla caviglia Federica Mancini Palamoni. Poi, in finale, abbiamo affrontato Ostra Vetere. Abbiamo vinto gara-1 per 3-0 in casa senza sbagliare praticamente nulla. In gara-2 a Ostra Vetere, poi, forse eravamo troppo sicuri di vincere e… invece abbiamo perso 3-2, senza riuscire a chiudere al tie-break quando eravamo avanti 11-13. Così è stata necessaria la “bella”».
Che si è giocata, come detto, ieri sera (giovedì 30 maggio) alla palestra dell’istituto Agrario di Fabriano.
«Le ragazze all’inizio sono partite contratte – dice Rossini – forse sentivano molto la partita e così abbiamo perso il primo set. Poi, trascinate dal numeroso pubblico presente, hanno trovato la voglia di vincere ed è arrivato il successo per 3-1. Il tutto senza avere a disposizione la giocatrice più esperta, la Mancini Palamoni, in panchina ma senza poter entrare: per questo la vittoria ha un valore ancora maggiore. Anzi, dirò di più, forse per me questa è la promozione più bella, giunta tra l’altro anche al termine di un anno un po’ complicato a livello personale».
La formazione fabrianese protagonista del “pass” per la serie D conquistato ieri sera era composta da Maraniello, Preziuso, Brenciani, Boldrini, Cattarulla, Imperiale, Grucka, Mancini Palamoni, Faggi, Ruggeri e Cacciamani (L).
«Oltre ovviamente alle giocatrici – ci tiene a dire coach Rossini – un ringraziamento particolare mi sento di rivolgerlo al vice allenatore Enrico D’Innocenzo che è stato un punto di riferimento importante per molte ragazze, al massaggiatore Vincenzo Cappelletti che negli ultimi venti giorni ci è sempre stato al fianco, e anche ai ragazzi della maschile che talvolta ci hanno dato una grande mano durante gli allenamenti per tenere alto il livello».
È appena il “day after”, ma nello sport – si sa – si guarda sempre vorticosamente avanti e un pensiero al futuro è d’obbligo. Che, questo, possa essere l’inizio per ricreare un gruppo femminile locale vincente, come accaduto l’ultima volta dieci anni fa, tanto da approdare in B2 nel 2011?
«Difficile dirlo – ammette Rossini – certo è che nell’immediato ritroviamo per lo meno una categoria un po’ più consona a far crescere le nostre ragazze, apice di un vivaio che da anni si è assestato intorno ad un numero di 180/200 tesserate, tra cui un gruppo Under 13 molto interessante che ha raggiunto la finale regionale, alcune buone 2005 che già dal prossimo anno possono iniziare ad allenarsi con la prima squadre e garantire un graduale ricambio in ottica futura. Io mi auguro che il notevole spettacolo di entusiasmo e pubblico visto ieri sera alla partita possa essere da traino per stimolare le giovani e con impegno continuare a crescere».